Chi offre fra i ristoranti valdostani il miglior rapporto qualità prezzo? Secondo Gambero Rosso è Le Vigneron di Arvier, a cui quest’anno la guida 2025 attribuisce “lo smile”.
“Marco e Susi, compagni di vita e di lavoro, propongono un menu che segue la stagione e contempla ricette della zona e italiane, Piemonte in primis, oltre a validi piatti di pesce come il roast beef di tonno rosso, i paccheri alle cozze, il salmone selvaggio Sockeye. – spiega la guida – Poi “Il mio Piemonte in un piatto” (vitello tonnato e insalata russa), le pappardelle al ragù di cervo e porcini, la pluma di maialino iberico. Originali i dessert. Vini del territorio (la Cooperativa de L’Enfer è a due passi) ma non solo. Servizio competente.”
La guida Ristoranti d’Italia 2025 di Gambero Rosso segnala quest’anno 24 insegne valdostane, nessuna capace però di conquistare le Tre Forchette.
Il miglior punteggio – due forchette – lo ottengono Paolo Griffa al Caffè nazionale di Aosta, il Vecchio ristoro ad Aosta, il Café Quinson di Morgex, La Clusaz di Gignod, Le Chandelle dell’Hotel Hermitage a Valtournenche, Pierre Alexis 1877 di Courmayeur e Wood di Breuil-Cervinia. New entry e subito nel gruppo dei migliori secondo Gambero Rosso, Gina casa di Aosta.
Una “forchetta” va invece a La Grenette di Aosta, Stefanelli Desk, L’Armadillo di Courmayeur, Aubergine Restaurant de l’Auberge de La Maison di Courmayeur, Bistrò Alpino del Montana Lodge & Spa di La Thuile, Saint Hubertus Restaurant di Breuil-Cervinia.
Una risposta
Gambero rosso ormai senza credibilità