I “Professori senza cattedra” venerdì scendono in piazza

Sit-in in piazza Deffeyes venerdì dalle 15. La protesta per "sottolineare l’urgenza troppo a lungo ignorata delle criticità del sistema scolastico valdostano, soprattutto nell’attuale stato di emergenza, e della disponibilità ad aprire un tavolo di discussione per la loro risoluzione attraverso gli strumenti che l’autonomia valdostana permette".
Immagine di archivio - Manifestazione dei Professori senza cattedra
Società

Sit-in dei docenti precari valdostani venerdì 9 ottobre sotto Palazzo regionale. La protesta, come spiegano in una nota, gli stessi insegnanti vuole “sottolineare l’urgenza troppo a lungo ignorata delle criticità del sistema scolastico valdostano, soprattutto nell’attuale stato di emergenza, e della disponibilità ad aprire un tavolo di discussione per la loro risoluzione attraverso gli strumenti che l’autonomia valdostana permette”.

I “professori senza cattedra” rimarcano come la scuola sia “oggi in innegabile affanno per la moltiplicazione di casi di Covid-19: siamo purtroppo solo agli inizi e in alcuni casi l’applicazione del protocollo della quarantena ha privato degli insegnanti anche classi non in isolamento perché, al di là dei proclami dei mesi scorsi, l’aumento di organico è stato pressoché nullo o irrilevante nelle scuole secondarie, quelle che sarebbero state prevedibilmente più toccate da una nuova ondata di contagi per via della maggiore vita sociale dei ragazzi fuori dalle mura scolastiche”.

A questa situazione si aggiunge il concorso straordinario che il Ministero ha bandito per gli insegnanti con almeno tre anni di servizio.

“Questo concorso – unica modalità di accesso dopo anni di attesa – sarà precluso a tutti i precari in quarantena o anche solo in isolamento fiduciario perché nessuna data suppletiva è stata prevista: la selezione non avverrà quindi per merito, ma per resistenza del sistema immunitario” ricordano i docenti “Questp concorso costringe i precari a mettersi in aspettativa non retribuita per non correre il rischio di non potersi presentare all’unica occasione per uscire dal precariato cronico e questo concorso rischia di conseguenza di svuotare ancora di più le scuole di risorse essenziali in questo contesto”.

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