“Foura tceuttə!”, è nato l’Aosta Pride
“Non c’è data più simbolica di questa per presentare il primo Pride di Aosta, perché nella notte tra il 28 e il 29 giugno 1969, a New York ebbe inizio la protesta di Stonewall, la prima manifestazione per i diritti della comunità LGBTQI+, che diede origine alla tradizione del Pride. Oggi vi presentiamo l’Aosta Pride, che siamo stati in grado di organizzare anche grazie al supporto di diverse associazioni del territorio, il patrocinio del Comune di Aosta e la collaborazione con Confcommercio” esordisce Giulio Gasperini, Presidente dell’Arcigay Valle d’Aosta, questo pomeriggio durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento.
Una collaborazione tra associazioni e istituzioni molto sentita dal comune di Aosta. “Noi riteniamo che il pride sia un’occasione per parlare di diritti civili. Teniamo molto al nostro lavoro di inclusione, come testimonia la consulta comunale alle pari opportunità e alla non discriminazione istituita da questa amministrazione. Perché i diritti si sommano in modo aritmetico e non si elidono in modo algebrico. Un mio diritto non toglie un tuo diritto. Per questo l’amministrazione comunale ha voluto esserci quest’anno e vorrà continuare ad esserci dopo” spiega l’assessore alle politiche sociali Clotilde Forcellati.
Come era stato anticipato durante un’intervista in diretta streaming lo scorso 4 aprile, la parata del primo Pride di Aosta si terrà sabato 24 settembre 2022 e non solo. Ci sarà anche una settimana di eventi e interventi a tema, per parlare di diritti, della presenza della comunità LGBTQI+ sul territorio valdostano e di molti altri temi. “Vogliamo coinvolgere quante più persone possibili, nell’ottica di ampliare il raggio della nostra azione di inclusione, partendo dalla scuola e dalla cultura. È proprio in questo senso che stiamo strutturando il programma di eventi: la pride week servirà anche a sottolineare quali sono le radici della comunità LGBTQI+ in Valle d’Aosta, rivolgendoci ad una realtà che già esiste nella nostra regione” spiega l’Assessore comunale alle politiche giovanili Samuele Tedesco.
Il programma degli appuntamenti non è ancora stato definito, ma lo spirito e il tema della pride week sono molto chiari. Lo slogan scelto per questo primo pride è Foura tceuttə!, ovvero “fuori tuttə” in patouà, una frase che fa riferimento in primis al coming out, (ovvero la scelta di annunciare la propria appartenenza alla comunità LGBTQI+ come parte della propria identità) ma anche alla volontà di rivolgersi all’intera comunità valdostana. Lo slogan è un incitamento, rivolto a tutti, a scendere in piazza e partecipare al Pride, per imparare a conoscere e a celebrare la comunità queer (termine-ombrello per indicare qualsiasi identità LGBTQI+ in modo generico), ma soprattutto le minoranze in generale. “Quello dell’Aosta Pride vuole essere un attivismo intersezionale, un movimento di orgoglio per tutte le minoranze che sono invisibilizzate, marginalizzate e private dei loro diritti. Non c’è liberazione e non ci sono diritti se non sono per tuttə, e per questo serve il supporto di tutta la società civile” aggiunge Gasperini.
La parata e il percorso
Al termine della pride week, sabato 24 settembre, si terrà la Parata nelle vie del centro del capoluogo regionale. Il percorso, ormai definitivo, partirà da piazza Cavalieri di Vittorio Veneto, vicino alla Stazione di Aosta, percorrerà via Torino, per poi arrivare all’Arco d’Augusto, si proseguirà poi lungo il corso del torrente Buthier, viale Federico Chabod, per poi girare su corso Padre Lorenzo, via Xavier de Maistre, per finire in piazza Emile Chanoux. Si tratta di una parata studiata per attraversare alcuni dei luoghi più rappresentativi della città. A causa delle dimensioni delle strade, ma anche per avere un impatto ambientale vicino allo zero, sarà presente solo il carro di apertura. Lungo il percorso anche alcuni stand diffusi, fino ad arrivare in piazza Chanoux, per un momento di festa, ma anche alcuni interventi e appuntamenti in via di definizione.
Il manifesto
L’Aosta Pride è organizzato da Arcigay Piemonte Valle d’Aosta e “fa parte di una rete in via di formazione tra Piemonte e Valle d’Aosta. Stiamo cercando di creare un sistema per lavorare insieme, per dare delle risposte e trovare temi comuni. Siamo sette pride e saremo tutti presenti a partire dal Torino Pride, così come gli altri Pride piemontesi, per stringerci alla comunità valdostana e in quel giorno colorare la vostra città di un arcobaleno meraviglioso” spiega Marco Giusta, il presidente di Arcigay Torino in collegamento online durante la conferenza stampa.
Il legame tra le sezioni locali di Arcigay viene esplicitato anche dal manifesto dell’Aosta Pride, consultabile sul sito dell’evento, che riassume la filosofia della manifestazione e ne spiega gli obiettivi. “Il documento politico è sempre importantissimo per il Pride, perché al di là della festa e della musica ci sono anche temi e rivendicazioni sociali che devono essere chiare e dettagliate” spiega Gasperini. Non soltanto una festa, ma soprattutto un momento di riflessione e celebrazione delle minoranze, che vuole rivolgersi a tutta la comunità a partire dal coinvolgimento delle associazioni del territorio. A rappresentare questa partecipazione, erano presenti, alla conferenza stampa: Michelina Cottone di Non una di meno, la vicepresidente della sezione giovani dell’Anpi Alice Sartore, Giacinta Prisan di Dora Donne, Michel Bertinetti del circolo Legambiente VdA, Silvia Gasparella di Aiace Vda, Patrizia Neri presidente di ARCI e la CGL. Infine, per quanto riguarda i finanziamenti, oltre ad avere il supporto economico del Comune di Aosta, Arcigay VdA ha lanciato una raccolta fondi, produzionidalbasso per contribuire all’organizzazione.