L’imprenditrice valdostana Giuliana Rosset un dono ce l’ha, senza dubbio, trasforma in oro quel che tocca. La donna che ha dato vita al marchio di abbigliamento Napapijri, poi ceduto agli americani, portandolo in cinque anni da 400 mila a 85 milioni di euro di fatturato, da due anni si è lanciata nel mondo slow food e design scandinavo, importando in Italia la cucina di alta gamma svedese, il design, e raccogliendo in poco tempo grandi consensi e un successo che sembra ormai essere la sua ombra. Il Björk Swedish Brasserie di Quart, prima swedish brasserie in Italia, inaugurata a settembre 2012, ha infatti fin dall’apertura colpito il pubblico.
Nel mese di novembre 2013 si è poi lanciata in un’ulteriore declinazione svedese, il BJÖRK Side Store, nato a Milano su progetto di Nicola Quadri, in via Panfilo Castaldi 20, dove cibo e design, tessuti e bevande artigianali, ceramiche e accessori decorativi, arredi vintage e nuove produzioni, piccoli prodotti d’utilizzo quotidiano, svelano uno stile preciso, un mondo di appartenenza.
Per questo Giuliana Rosset ha ricevuto il premio “Promotore della Svezia” 2013 assegnato dalla Camera di Commercio Italo-Svedese Assosvezia e dall’Ambasciata di Svezia, in occasione della tradizionale cena di Gala di Santa Lucia a Milano. A consegnarlo è stato il Ministro del Commercio svedese, Ewa Björling, ospite d’onore della serata.
Il riconoscimento viene assegnato a persone, aziende o organizzazioni che si sono distinte per la capacità di promuovere la Svezia in Italia su criteri quali innovazione, trasparenza, genuinità e premura. Giuliana Rosset, con l’apertura del ristorante Björk Swedish Brasserie in Valle d’Aosta e del negozio Björk Side Store, recentemente inaugurato a Milano, “ha saputo dar prova di grandi doti imprenditoriali, dimostrando un forte impegno nella promozione della tradizione culinaria svedese di alta qualità e del design scandinavo- si legge nella motivazione del premio – La sua collaborazione con partner svedesi non ha solo reso possibile l’export di prodotti alimentari di eccellenza nel mercato italiano, ma ha anche contribuito a promuovere la conoscenza della tradizione gastronomica e della cultura svedese in Italia”.
Il progetto dell’imprenditrice valdostana è, come facile immaginare, più ampio: si parla dell’apertura di almeno tre ristoranti, il primo a Milano e per gli altri si pensa a Zurigo e Parigi, senza escludere successivamente anche lo sviluppo di una rete in franchising. Un progetto dai costi importanti su cui la Rosset sta già mettendo d’accordo un gruppo di amici finanziatori.