Il gotha delle reines in trionfo a Sarre

Tre allevatori storici conquistano i bosquets in una seconda eliminatoria delle batailles combattutissima: successi oggi, domenica 30 marzo, per Gildo Bonin, per i fratelli Clos e per Michele Bionaz.
Victoire di Gildo Bonin, regina a Sarre con due anni di ritardo: nel 2023 la vittoria fu assegnata alla compagna di stalla Mila, oggi è toccato a lei. E’ il suo terzo bosquet della carriera
Società

Gildo Bonin, Michele Bionaz e i fratelli Clos: perfino il frequentatore più distratto dei combats, quello che la domenica tampina le ragazze e presta poca attenzione al campo di gara, li conosce. Bonin, Bionaz e Clos sono una sequenza di nomi che nel mondo delle batailles vale come la famosa “Albertosi-Burgnich-Facchetti”, l’inizio di una filastrocca che gli amanti del calcio hanno mandato a memoria per decenni. Da una parte i primi tre titolari della formazione della partita del secolo, Italia-Germania 4-3 ai Mondiali di calcio del 1970 in Messico, dall’altra tre delle famiglie più vincenti della storia delle batailles. Che hanno vinto oggi, domenica 30 marzo, in contemporanea, un bosquet nell’eliminatoria di Sarre, secondo appuntamento stagionale dei combats.

In questo triplo successo c’è un po’ di tutto: storia, tradizione, preparazione e profonda conoscenza delle capacità delle proprie bovine. Si potrebbe obiettare che a Sarre c’erano poche bovine – 56 è un numero appena sufficiente – e che la strada alle tre nuove reines sia stata spianata da una concorrenza non all’altezza della situazione. Niente di più falso: lo spettacolo andato in scena nel pomeriggio nell’arena dell’Alta Valle è stato uno dei migliori visti negli ultimi anni per quanto riguarda le eliminatorie dei combats.

Terzo bosquet per Victoire

Victoire di Gildo Bonin, regina a Sarre con due anni di ritardo: nel 2023 la vittoria fu assegnata alla compagna di stalla Mila, oggi è toccato a lei. E’ il suo terzo bosquet della carriera
Victoire di Gildo Bonin, regina a Sarre con due anni di ritardo: nel 2023 la vittoria fu assegnata alla compagna di stalla Mila, oggi è toccato a lei. E’ il suo terzo bosquet della carriera

Avviso ai naviganti: nelle prossime righe leggerete parecchie note relative a parentele di grande classe delle tre nuove reines. Chi non sopporta gli accenni alla genealogia porti pazienza per una domenica, chi invece non ne può fare a meno comprenda la difficoltà d’animo di chi scrive: con questo lignaggio, la completezza di informazioni è una pura chimera.

Partiamo dalla prima categoria, e da Victoire di Gildo Bonin. Mai nome fu più profetico, e infatti per la reina di Gressan questo è il terzo bosquet della carriera. Prima di oggi aveva vinto a Gressan nel 2022 e a Saint-Marcel la primavera scorsa: la qualificazione è la quarta, perché proprio a Sarre nel 2023 era stata seconda alle spalle della compagna di stalla Mila. Oggi come due anni fa i Bonin hanno monopolizzato la finale, e come allora la scelta è stata quella di non disputarla: Victoire vantava un credito con questa arena, la seconda classificata Revenge se ne farà una ragione.

Victoire è stata due volte quinta alla Regionale (2022 e 2023), l’anno scorso si fermò agli ottavi per merito di Suisse di Ymak Frassy, futura regina dell’olimpo delle batailles. Oggi nel combat inaugurale, il quarto di finale, ha allontanano Victoire de La Borettaz, reina d’alpeggio di un altro pezzo di storia dei combats, quello riconducibile a Anti Joux.

Tra le parentele di lusso di Victoire (dei Bonin), quella con Contessa. Questa bisavola è stata la prima reina di Gildo e dei figli Sandro e Roberto a conquistare una campana alla Regionale: per certi versi, ha dato inizio a una storia che continua imperterrita ancora ora.

Era il 1998: la Francia di Zinedine Zidane aveva vinto il suo primo Mondiale di calcio, l’avvento dell’euro era ancora da venire e alla radio spopolava Ricky Martin con “La copa de la vida”.

Revenge, seconda pur senza essere battuta, a Sarre fa comunque segnare un piccolo record: sono poche le bovine a qualificarsi alla Regionale in tutte e tre le categorie, e lei entra in questo club esclusivo grazie al terzo posto di Nus 2023 (in terza), alla vittoria di Saint-Marcel 2024 (in seconda) e al secondo posto nei pesi massimi. Prima di congedarsi da Revenge, è giusto segnalare che sua madre Reinetta è stata reina regionale nel terzo peso.

In terza posizione si sono fermate Turca di Maurice Bollon, già reina di seconda un anno fa a Vertosan, e Malibù di Lorenzo Dalbard: quest’ultima era stata terza a Verrayes nel terzo peso due anni fa con l’ex proprietario Fabio “Tyson” Lombardo. Che l’ha ceduta a Lorenzo Dalbard, allevatore giovane (classe 1987) e soprattutto alla prima qualificazione della carriera: dopo Matteo Jaccod la settimana scorsa a Montjovet, un nuovo nome arriverà alla Croix-Noire. In questa domenica di tradizione a non finire le new entry sono più che mai una notizia.

I grandi numeri di Drapeau

Victoire di Gildo Bonin, regina a Sarre con due anni di ritardo: nel 2023 la vittoria fu assegnata alla compagna di stalla Mila, oggi è toccato a lei. E’ il suo terzo bosquet della carriera
Drapeau dei fratelli Clos, una delle piu attese a Sarre: per lei bosquet al primo tentativo

Il secondo peso, con le sue 29 protagoniste, ha offerto un concorso più lungo e articolato, ma fin dalle prime battute è stato chiaro a tutti – forse anche al distratto tampinatore di ragazze citato a inizio articolo – che Drapeau dei fratelli Clos è una reina speciale. Prima uscita della carriera, prima qualificazione, primo bosquet: sì, Drapeau ha qualcosa di eccezionale.

I più informati l’aspettavano al varco: dalle parti dell’envers gli osservatori di reines che vantano un occhio clinico non aspettano certo il combat domenicale per scegliere le loro preferite, e dunque la nuova stella dei Clos aveva gli occhi puntati addosso fin dalla pesata del mattino. Pronipote di Feisan, altra bovina da record: ha vinto due Regionali, la prima nel prato della Croix-Noire e la seconda un anno dopo nell’arena della Croix-Noire, che nel frattempo era stata costruita.

Feisan ha vinto nel 1985 e nel 1986: chi a quei tempi frequentava le discoteche si scatenava sulle note degli Europe. La loro “The final countdown”, peraltro, si addice parecchio a Drapeau, che oggi a Sarre ha sgomberato il campo di tutte le sue avversarie, quasi stesse facendo un conto alla rovescia per la Regionale.

L’ultima a essere battuta è stata Alerta di Piero Colosimo e Emilio Betral, già terza un anno fa a Villeneuve: in terza piazza Rambla di Gildo Bonin (nipote di Manda, due volte alla Regionale) e Malibù dei fratelli Chatillard, altra bovina che farà parlare di sé. Prima volta sui campi di gara, è nipote di Malibù dei Bonin (reina a Aymavilles e quinta alla Regionale), mentre da parte paterna discende da Cobra de La Borettaz, una delle regine della Regionale più applaudite di sempre.

Il serafico Michele Bionaz colpisce ancora

Vedette di Michele Bionaz, la migliore di terza categoria: nelle sue vene scorre il sangue di Adrenaline (la madre) e di Guerra, la reina che all’inizio degli anni Duemila ha scritto con Venise dei Clos alcune delle pagine più belle della storia dei combats
Vedette di Michele Bionaz, la migliore di terza categoria: nelle sue vene scorre il sangue di Adrenaline (la madre) e di Guerra, la reina che all’inizio degli anni Duemila ha scritto con Venise dei Clos alcune delle pagine più belle della storia dei combats

Chi scrive sperava che Michele Bionaz saltasse fuori, prima o poi, nel gruppo degli allevatori premiati alle batailles. Sono bastate due domeniche, ma a lui non si può chiedere di fare capolino solo in estate o addirittura in autunno. Michele Bionaz è il guru delle reines, ma per lui esiste un termine migliore: serafico, ovvero “atteggiato a serena imperturbabilità, o a gioviale e ridente tranquillità”, come dice il vocabolario. Chi lo conosce magari sorriderà, ma non potrà dire che la definizione è sbagliata.

Imperturbabile, Michele Bionaz, anche in questa domenica di sole a Sarre. Anche quando Vedette ha vinto la finale contro Paris, obbligandolo a trovare un altro posto per il bosquet sul muro principale della stalla di Brissogne che raccoglie tutti i suoi trofei.

Vedette, per inciso, si era già messa in evidenza nel settembre scorso a Valpelline, durante l’Espace Mont Blanc. Come Drapeau nel secondo peso: prima uscita-prima qualificazione-primo bosquet. La madre è Adrenaline, tante volte alla finale: ed è pronipote di Guerra, che alla stregua di Cobra de La Borettaz è stata la reina che con Venise dei Clos ha segnato l’inizio del nuovo millennio dei combats. Come dimenticare i suoi titoli alla Croix-Noire nel 2002 e nel 2003? A quei tempi andava di moda la canzone delle Las Ketchup “Asereje”, a riprova che – come per le reines – anche per la musica ci sono anni buoni e altri decisamente di più basso profilo.

Secondo posto – come nel 2024 a Villeneuve – per la bravissima Paris di Colosimo e Betral, una reina che con un po’ più di fortuna prima o poi arriverà al bosquet. Terze Feronda di Michael Cuaz e Rumba di Delio Viérin, entrambe alla prima qualificazione.

Domenica prossima appuntamento a Rapy di Verrayes, sperando in un’altra giornata di sole e di pubblico numeroso: per quanto concerne la qualità delle partecipanti, bissare la giornata di oggi a Sarre sarà difficile. E non solo per Verrayes: bisogna ammetterlo, domeniche così sono difficilmente replicabili.

LE QUALIFICATE

Prima categoria (8)

  1. Victoire di Gildo Bonin di Gressan (672 chili)
  2. Revenge di Gildo Bonin di Gressan (638 chili)
  3. Malibù di Lorenzo Dalbard di Saint-Christophe (664 chili)
  4. Turca di Maurice Bollon di Charvensod (617 chili)

Seconda categoria (29)

  1. Drapeau dei fratelli Clos di Jovençan (567 chili)
  2. Alerta di Colosimo-Betral di Villeneuve (549 chili)
  3. Malibù dei fratelli Chatillard di Valtournenche (563 chili)
  4. Rambla di Gildo Bonin di Gressan (569 chili)

Terza categoria (29)

  1. Vedette di Michele Bionaz di Brissogne (514 chili)
  2. Paris di Colosimo-Betral di Villeneuve (511 chili)
  3. Feronda di Michael Cuaz di Doues (516 chili)
  4. Rumba di Delio Viérin di Gignod (511 chili)

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