Il nuovo Rifugio Grauson sopra Gimillian ha aperto
Tra persone sedute al tavolo del ristorante, in attesa di una birra al bancone del bar o “accampati” nei prati attorno, alle 13 di domenica 2 agosto, al nuovo Rifugio Grauson ci saranno state più di 70 persone. Il rifugio sopra Gimillian, a quota 2.510 metri, costruito in due anni – con il cantiere aperto da maggio ad ottobre – è stato inaugurato il giorno precedente, sabato 1° agosto.
Tutto abbastanza in linea con quanto previsto un anno fa: “Non abbiamo avuto particolari ritardi a causa del Covid, anche perché il cantiere sarebbe stato chiuso”, spiega Francesca Zanivan, contenta di aver realizzato il suo sogno, insieme a suo marito Stefano Milanesi ed ai suoi genitori. “Il giorno dell’apertura è andata bene, abbiamo avuto circa 30 persone a pranzo, oltre a qualcuno a cena e 18 pernottamenti. Ci hanno fatto i complimenti, è un bello stimolo per proseguire, anche se abbiamo ancora un po’ di rodaggio da fare”.
Mesi intensi di lavoro per poter tenere aperto almeno due mesi in questa strana estate 2020: “La struttura e le persone sono nuove, anche se abbiamo già fatto questo lavoro è un’altra cosa. Per ora ci siamo concentrati sull’essenziale, poi col tempo arriveranno migliorie, decorazioni, più verde”.
Il Rifugio Grauson può ospitare 30 persone a dormire (con una stanza da due persone, una da quattro, una da sei ed uno stanzone da diciotto) e una sessantina per mangiare. Una camminata non particolarmente impegnativa di un paio d’ore attraverso il vallone sempre soleggiato, di cui a breve pubblicheremo la scheda tecnica, e che può essere un buon punto di partenza per tante escursioni, più o meno difficili e lunghe.
I lavori
L’idea del rifugio in un paesaggio montano di pascoli d’alta quota, inizia a prendere realmente corpo nel marzo 2018 con l’adesione entusiasta alla progettazione architettonica del team composto da Diana Costantini, Dayna Giuffrè e Loredana Cuda. Le dinamiche progettuali, inserite in un iter autorizzativo abbastanza complesso, sono riuscite ad approdare al permesso di costruire i primi di luglio del 2018.
A poca distanza dalle baite del Grauson Neuf della metà del 1900, le baite più alte del Consorzio Grauson, incastonato longitudinalmente poco più in basso, sul pendio del vallone di impronta glaciale, è sorto quindi il nuovo impianto del rifugio realizzato con tecnica prefabbricata in legno, previo scavo e opere in cemento armato, con attenzione all’isolamento dall’umidità del terreno, alla coibentazione dell’involucro per l’ottimizzazione delle prestazioni degli impianti di produzione di energia.
Al rifugio, sviluppato su due livelli secondo quanto permesso dalla normativa urbanistica, si accede da ovest nel ristorante, fulcro della struttura. Si tratta di un’ampia sala, luminosa, con vista sulla vallata, dalla quale si esce sulla balconata. Il piano superiore si completa con un servizio igienico, accessibile alle persone disabili, cucina, dispensa, e due camere da letto. Al piano inferiore si situano le altre camere per il pernottamento – di cui una è praticabile come rifugio invernale, e gli spazi ad uso del gestore.
La sua realizzazione, in un sito raggiungibile solo a piedi, è stata resa possibile grazie all’utilizzo dell’elicottero in tutte le sue fasi, dal trasporto di materiali, attrezzature, macchinari, baracche per la permanenza in quota degli operai, viveri, fino alla posa in opera degli elementi prefabbricati. I lavori diretti dall’architetto Diana Costantini, durati tre stagioni, si sono conclusi il 30 luglio 2020.