Quale ruolo per l’economia sociale nell’affrontare e superare la crisi? E’ la domanda a cui cercheranno di rispondere domani, sabato 16 marzo, nell’Aula magna dell’Università della Valle d’Aosta, dalle ore 9 Carlo Borzaga, docente di Politica Economica, Università degli Studi di Trento, Angelo Miglietta, docente di Economia e gestione delle imprese, IULM, Milano e Felice Scalvini, avvocato, presidente Assifero.
Il convegno, “Dall’economia sociale e solidale siamo tutti coinvolti”, organizzato alla Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta in collaborazione con l’Università della Valle d’Aosta e il Coordinamento Solidarietà Valle d’Aosta, vuole approfondire il ruolo positivo che gioca l’economia sociale nei confronti di questa crisi che investe sia il modello di sviluppo economico sia i valori di riferimento della nostra società.
"Anche la Valle d’Aosta – si legge in una nota – si misura oggi con una situazione di crescente disagio delle persone alle prese con problemi legati alla casa, con un aumento progressivo della disoccupazione, che interessa in particolare le fasce giovanili e con nuove tensioni sociali. Sul piano dei valori si registrano poi comportamenti caratterizzati da passività, qualunquismo, individualismo e dalla difficoltà a prendersi carico del “bene comune”.
Sfuggono a questa logica le realtà della società civile organizzata che quotidianamente si spendono in opere di cura del territorio e di promozione sociale. Sono associazioni di volontariato, cooperative sociali, centri di primo ascolto, gruppi di acquisto solidale, ONG, fondazioni di comunità, associazioni civili di lotta alla mafia, organizzazioni di consumo critico che con il loro impegno hanno contribuito alla tenuta della coesione sociale proponendo valori di fraternità e di giustizia sociale in risposta ad egoismi e interessi corporativi. Queste esperienze di solidarietà vissuta in più di un caso hanno sperimentato alternative innovative e credibili e hanno creato situazioni lavorative che permettono di vivere ad una proficua relazione tra società ed economia, dando nuovo slancio ideale e nuova vitalità alla nostra comunità.
“Sappiamo infatti che anche nella nostra realtà – Luigino Vallet, Presidente della Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta – ci sono esperienze, capacità e sensibilità adatte ad essere “portatori di intenzionalità” generative, e ci consideriamo, da questo punto di vista una risorsa, anche se piccola, ma riteniamo preziosa per la nostra comunità”.