“La nostra montagna ha bisogno di vivere ed uno dei primi servizi per mantenere la gente sul territorio è appunto la scuola”. E’ legato alle scuole di montagna uno dei messaggi contenuti nel discorso dell’Assessore all’Istruzione della Regione Autonoma Valle d’Aosta, Laurent Viérin, che questa mattina, lunedì 13 settembre, ha inaugurato l’anno scolastico 2010/2011, dalla scuola dell’infanzia e primaria di Rhêmes-Notre-Dame, piccolo paese in fondo alla vallata omonima.
Attenzione all’edilizia scolastica, alla civilisation valdôtaine, ai nuovi materiali didattici e alle piccole scuole di villaggio, sono stati alcuni degli argomenti evidenziati, temi sui quali l’Amministrazione regionale è impegnata da diversi anni, anche in virtù di un’autonomia che “ci permette di salvaguardare realtà importanti come quelle di villaggio – ha detto Viérin – La scuola valdostana si fa forte della propria specificità, mantiene i suoi organici e il suo personale, e permette di preparare giovani aperti sul mondo e allo stesso tempo radicati al territorio”.
La scuola di Rhêmes-Notre-Dame è una di quelle che avrebbe dovuto chiudere i battenti se non fosse stato per una deroga che ha permesso di mantenere classi da 4 bambini, quando il limite era 5. Di fatto nella scuola dell’infanzia e primaria di Rhêmes-Notre-Dame ci sono 11 bambini, 4 nella materna e 7 nella pluriclasse che raduna prima, seconda e terza elementare.
L’inaugurazione ha poi visto l’intitolazione dell’edificio scolastico a “Don Aristide Jean Alexis Blanchet” del quale il sindaco del paese, Fulvio Centoz, ha ricordato la figura.
Di qualità della scuola valdostana si è invece parlato durante la presentazione della pubblicazione “ La scuola valdostana – indicatori di base 2009”, avvenuta di seguito. Si tratta nello specifico di un lavoro certosino che ha raccolto in un volumetto di 60 pagine tutti i dati sulla scuola valdostana, i trend, nuove piste di indagine e approfondimento, analisi di contesti sociali. “Si tratta della prima pubblicazione che tiene conto di tutti questi dati, una fotografia attuale, che per la prima volta viene inserita anche nelle prove Invalsi e indagini “Ocse Pisa”, (Ndr – rispettivamente di respiro nazionale e internazionale) – ha evidenziato la Sovrintendente agli Studi, Patrizia Bongionvanni – La struttura regionale di valutazione del sistema scolastico della Valle d’Aosta – Srev e il lavoro svolto permettono di aprire la valutazione sul nostro sistema scolastico anche all’esterno, e parliamo di una valutazione di tipo formativo e non sanzionatorio. Abbiamo fotografato l’attuale per migliorarlo”.
“E’ stato un lavoro difficile perché nuovo e gli indicatori che emergono rappresentano una sorta di cruscotto – ha spiegato Piero Floris, dirigente tecnico responsabile dello Srev – Tra le luci verdi di segnalano “le piccole scuole”, cioè la densità di queste sul territorio, oltre all’investimento economico e formativo, le cui ripercussioni e analisi evidenziano buoni risultati”.
Tra le luci rosse si parla di scuola valdostana troppo selettiva, aspetto che influisce negativamente anche sul raggiungimento del diploma posizionando la Valle d’Aosta, da questo punto di vista ,sotto la soglia nazionale. “Selettività vuol dire però anche qualità – ha tenuto a sottolineare l’assessore Viérin – chiedendosi se su questo fronte il problema non sia più nazionale che regionale”.