In Valle quasi 10 mila gli stranieri regolari: sono il 6,4 per cento della popolazione

Il 54,1% di questi sono donne che presentano un elevato tasso di fecondità con una media di 1,93 figli per ogni donna contro l'1,57 delle italiane. I dati sono stati diffusi durante la presentazione del XX Rapporto Caritas sull'immigrazione.
Società

Parla di 9500 stranieri che soggiornano e lavorano in Valle d’Aosta al 31 dicembre 2009 il Dossier statistico sull’immigrazione dal titolo “Per una cultura dell’altro”, presentato oggi, martedì 26 ottobre, in tutta Italia e anche ad Aosta, nella sede del magazzino caritas di regione Tzambarlet.

I dati diffusi dal rapporto, superiori a quelli registrati dall’Istat per oltre 1300 unità (8207), fotografano un fenomeno in crescita e con forti elementi di stabilizzazione, in Italia e nelle singole regioni. Il capitolo dedicato alla Valle d’Aosta, curato da William Bonapace, docente di Relazioni Interculturali presso l’ateneo valdostano, evidenzia la capacità attrattiva della Regione nei confronti delle persone immigra

I 9500 stranieri regolari residenti o soggiornanti in Valle d’Aosta alla fine del 2009 hanno un incidenza del 6,4% sulla popolazione locale, valore decisamente inferiore alla media del nord ovest (9,3%) e di poco inferiore alla media italiana (7%) Il 54,1% di questi sono donne che presentano un elevato tasso di fecondità con una media di 1,93 figli per ogni donna contro l’1,57 delle italiane. Non stupisce, quindi, come nel 2009 i bambini nati da madre straniera rappresentino pertanto il 14% delle nascite totali.

Tra i paesi di origine maggiormente rappresentati figurano il Marocco, seguito dalla Romania e successivamente dall’Albania e Tunisia. Nonostante la forte crisi economica che ha colpito anche la Valle d’Aosta portando il tasso di disoccupazione dal 3,3 al 4,4 per cento, i lavoratori nati all’estero sono 6875, il 13,4 per cento della forza lavoro. Sottraendo i francesi, gli svizzeri e gli immigrati dell’Unione europea, gli stranieri provenienti dai paesi a forte pressione migratoria sono 5.796 pari ad oltre l’11 per cento degli occupati locali. Gli stranieri in Valle d’Aosta sono impiegati per lo più nel settore dei servizi (62,4%), e in particolare nel comparto alberghiero e della ristorazione, nel settore industriale all’interno del quale è compreso il comparto delle costruzioni (28,5%) e, infine, nel settore agricolo (8,4%). 

“La politica di accoglienza che si fa in Italia e in Valle d’Aosta  – ha spiegato Mons Giuseppe Anfossi, Vescovo di Aosta – e troppo poco attenta alla dimensione culturale degli stranieri presenti nel nostro paese. A noi non interessa conoscere cosa pensano della famiglia, della religione o del denaro mentre credo che il futuro della presenza degli stranieri sia molto più importante sul piano culturale, che non a livello organizzativo della società”.

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