Inaugurata Maison Bérard a Sarre

Al centro di una pioggia di polemiche per almeno 2 anni l'ormai ex scuola elementare punta a diventare un "microcosmo della società saroleintse".
Inaugurazione maison berard sarre
Società

“La parola criticità, in cinese, è rappresentata dallo stesso ideogramma della parola speranza. Questo edificio è stato, per molto tempo un punto critico, ma sono certo che ora sarà una speranza per il nostro paese”. Al centro di una pioggia di polemiche per almeno 2 anni, dopo la decisione impopolare dell’amministrazione Pepellin di chiuderla, l‘ormai ex scuola elementare dedicata al Colonnello Octave Mathurin Bérard, (figura importante per la Valle D’Aosta, non solo per la sua carriera militare, ma anche e soprattutto per le attività di istruttore di sci e guida, di cineoperatore e di regista del documentario, girato nell’estate del 1945, a memoria e a ricostruzione della Resistenza in Valle d’ Aosta e come fondatore e direttore della rivista Lo Flambeau), rinasce come polo culturale e associazionistico del comune alle porte di Aosta.

Non si nasconde dietro all’appuntamento istituzionale il primo cittadino, ma anzi, ribadisce come la decisione presa nel dicembre 2015: “Quella delibera numero 130 è il segno di una decisione presa a malincuore, dettata dal calo demografico del nostro paese, eppure ci ha dato anche l’occasione di fare qualcosa per questo paese, per far cercare di far rinascere Chesallet e tutte le attività che cercavano una casa. Abbiamo dedicato i locali dello stabile tra gli altri alla Consulta Giovanile, alla Caritas, alla Pro Loco, alla Diapsi (Difesa Malati Psichiatrici Valle D’Aosta) e a tante altre attività”. Tanti gli ex alunni della scuola storica di Sarre che, curiosi e anche nostalgici, hanno partecipato all’inaugurazione, cercando tra i ricordi e sperando in una nuova via per il borgo della media Valle.

L’amministrazione di Sarre punta a fare in modo che il borgo di Chesallet torni a vivere, soprattutto che le attività portino gente a gravitare non solo nel centro di Sarre (Saint-Maurice), ma anche nelle altre zone del comune, creando rete e alimentando il senso di comunità: “Per noi questa ri-inaugrazione è una fierezza e questo edificio va ad aggiungersi al Centro Sportivo, un altro tassello fondamentale sulla strada che renderà più belli e vivibili i momenti comunitari di Sarre. Vorremmo che Maison Bérard diventasse un microcosmo della società saroleintse”.

La Maison è stata inaugurata in occasione del Santo Patrono di Chesallet, Sant’Eustachio, una delle figure più martoriate dalla storia cristiana: la leggenda Aurea narra che Eustachio, lasciato l’esercito romano, sia stato poi perseguitato dalla sorte,  perdendo prima tutti gli averi, poi la moglie ed infine i figli, ma che non abbia mai insultato la provvidenza; richiamato sotto le armi come generale dall’imperatore Traiano, riprese servizio e si comportò con valore combattendo contro i barbari; invitato a Roma per ricevere i debiti onori, si seppe che era cristiano e l’imperatore Adriano lo fece torturare insieme alla moglie e ai figli e infine morirono arroventati dentro un bue di bronzo. Chissà se, come Eustachio, questo edificio che per anni è rimasto in bilico, accusato di essere un peso da molti e tirato per la giacchetta dai tanti che volevano salvarlo da una morte certa, riuscirà ora a diventare “santo”, nuovo punto di incontro per una comunità che fatica a ricostruirsi un’anima e un’identità. E magari i tanti che avrebbero voluto che la scuola non finisse mai, ritorneranno in quelle aule e applaudiranno alla scelta della Giunta Pepellin.

 

 

 

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