E’ iniziato in Valle d’Aosta l’addestramento dei 103 giovani volontari in ferma iniziale dell’Esercito che, nel pomeriggio di ieri, sabato 29 marzo, hanno ricevuto il cappello alpino nel corso di una cerimonia svoltasi a Bassano del Grappa. All’appuntamento, in piazza Garibaldi, erano presenti il sottosegretario di Stato alla difesa, Isabella Rauti, il capo di stato maggiore dell’Esercito, Carmine Masiello, il comandante delle truppe alpine, Michele Risi, e il presidente dell’Associazione Nazionale Alpini, Sebastiano Favero.
I neo-alpini, del corso “Pasubio III”, hanno sostenuto un periodo di 12 settimane di formazione in quota al Centro Addestramento Alpino di Aosta, durante il quale hanno frequentato il Modulo Integrativo Truppe Alpine, un percorso addestrativo fisico e tecnico, comprendente i corsi basici di sci e di “Mountain Warfare”, dove sono state apprese le tecniche per vivere, muovere, combattere e soccorrere in ambiente montano.
Successivamente, a Bassano del Grappa, città degli Alpini, si è tenuta una settimana di immersione storico – addestrativa, realizzata in collaborazione con l’Associazione Nazionale Alpini, che ha sancito l’ingresso ufficiale dei volontari nelle truppe Alpine.
Dal 24 al 30 marzo le giornate sono state scandite da ascensioni su montagne storiche per il Corpo: Monte Grappa, Pasubio e Col Moschin, dove i giovani militari hanno reso omaggio ai Caduti della Grande Guerra. Nel programma anche alzabandiera e incontri con le scuole primarie e secondarie, oltre ad eventi culturali – organizzati dal Centro Addestramento Alpino con la città di Bassano – con l’esibizione della fanfara della Brigata Alpina Julia venerdì 28, le conferenze pubbliche intitolate “Salotti Verticali” sui temi dell’alpinismo estremo e delle operazioni in climi rigidi. Sempre venerdì 28 è stata celebrata la santa Messa di “Veglia delle Armi”.
“Il cappello alpino che vi è stato consegnato è simbolo di valori. Il dovere, l’onore, la disciplina e la lealtà poggiano sul cappello alpino che portate, come il coraggio di sacrificarsi per il bene del nostro Paese. Il cappello alpino è l’identità e la tradizione di un corpo glorioso, che ha scritto la storia dell’Italia. Siatene fieri! – ha detto il Capo di Stato Maggiore Masiello – Il cappello alpino è anche uno stile di vita: una vita senza scorciatoie, come quella di ogni soldato; una vita di difficoltà per arrivare in vetta, dove si arriva tutti insieme perché essere alpino significa anche solidarietà, spendersi per gli altri. Benvenuti nel corpo degli Alpini! Mantenete vivo, candido e fiero questo sguardo, che mi dà la certezza che l’Esercito e la sicurezza del Paese sono in buone mani”.
Una risposta
Difendere i confini della Madrepatria, sono SACRI.