Non si placa l’ira dei Volontari del Soccorso nei confronti del consigliere del Pd-Sinistra Vda, Jean-Pierre Guichardaz. La polemica, innescata da un’interpellanza di quest’ultimo nel corso dell’ultimo consiglio regionale, ha preso corpo sul web, dopo gli interventi di Andrea Borney, già presidente del Csv e ora portavoce del neo costituito Forum regionale del terzo settore, e del presidente nazionale Anpas Fabrizio Pregliasco, proseguendo su Facebook, dove lo scontro tra volontari, associazioni e il politico è continuato per tutta la settimana, con toni a dir poco accesi.
Oggi, anticipando una nuova interpellanza di Guichardaz, che sarà discussa in consiglio Valle martedì 18 novembre prossimo, la Federazione Regionale del Soccorso è scesa in campo in massa, con una cinquantina di volontari a scortare i vertici dell’ente, Mauro Cometto e Paolo Ferrero, alla conferenza stampa convocata per replicare, punto per punto, alle “accuse” mosse dal consigliere. “Avevamo già fornito alcuni dati all’Assessore Fosson – spiega il coordinatore Cometto – ma poi la discussione è stata sviata e non ha avuto modo di esporli: ora è venuto il momento di fare chiarezza, in modo che tutto ciò che ruota intorno al mondo del volontariato non venga assolutamente "macchiato" da dati divulgati approssimativamente”.
“Guichardaz vorrebbe tornare indietro di 22 anni”
L’arringa di Cometto parte da lontano e più precisamente dalle origini della Federazione. "Alla base della sua nascita – spiega – c’è il decreto De Lorenzo che stabilisce che l’Usl, non potendo sostenere tutta la parte del soccorso, ha la possibilità di fare delle convenzioni. La Federazione nasce, quindi, dalla volontà delle associazioni (all’epoca erano 12 le associazioni di volontari del soccorso, solo 11 firmarono l’atto costitutivo), perché avere un unico interlocutore per l’Usl era più facile sia dal punto di vista amministrativo che organizzativo, ma anche per le Odv era importante essere rappresentate sia in ambito regionale che nazionale”. Ed ecco quindi la prima stoccata. “Guichardaz vorrebbe tornare indietro di 22 anni – sottolinea Cometto – quando sostiene che i rimborsi dovrebbero essere effettuati direttamente alle varie associazioni, senza contare che questo sarebbe controproducente per le Odv più piccole, che senza di noi, di fatto, morirebbero”.
“L’inquadramento del personale è corretto”
In merito ai costi, è sempre il coordinatore a puntualizzare. "La Federazione è in linea con i principi del no-profit. La spesa per la gestione non supera il 30%, siamo al 21% e il 5×1000 che percepiamo si aggira intorno ai 1300 euro". Nel mirino dell’interpellanza c’erano i 170 mila euro all’anno del personale e gli oltre 40 mila euro lordi all’anno più la reperibilità al coordinatore. "All’inizio siamo partiti con un amministrativo, negli anni il personale è stato aumentato (ora i dipendenti sono 5, ndr). E’ chiaro che la spesa è cresciuta ma anche gli obblighi di Federazione sono aumentati”. Per mettere a tacere ogni dubbio, la Federazione ha chiesto un parere al consulente del lavoro Barbara Fratini, che ha confermato: “l’inquadramento del personale è corretto e d’altronde c’è poco da barare: tutto è gestito in maniera trasparente, quasi come un ente pubblico, anche se si tratta di un privato”.
Il caso delle associazioni di Aosta e Donnas
Sull’accusa di "decidere chi entra e chi esce dalla Federazione", con riferimento all’Odv di Donnas e di Aosta, il Presidente Ferrero e il Coordinatore Cometto rimandano le accuse al mittente: "Non è regolato da noi, ma da uno statuto approvato da tutte le associazioni. In ogni caso, ricordiamo che tutte le associazioni sono nate in piccoli comuni, là dove non ci sono i servizi che offriamo. Ad Aosta c’è tutto, che senso ha una nuova associazione?”. E riguardo a Donnas? “Ha deciso di uscire di sua spontanea volontà senza motivazioni”, creando un “disagio economico per quanto riguarda la sede e per il servizio dialisi. Sono stati effettuati 52000 km con un costo di esercizio di 18 mila euro".
"Avevamo chiesto i locali alla Regione, non ci hanno mai risposto"
Anche sulla sede di Saint-Christophe, gli animi si accendono subito. “A questo punto voglio togliermi qualche sassolino dalla scarpa”, attacca il Presidente, Paolo Ferrero. “Nel 1992, appena nati, non avevamo spazi idonei, poi l’associazione di Châtillon ci ospitò, anche se la convivenza non poteva durare in eterno, per via degli spazi limitati e delle conflittualità che venivano a generarsi. Abbiamo chiesto alla Regione di poter utilizzare dei locali ad Aosta ma non abbiamo mai ricevuto risposta, quindi siamo dovuti andare in affitto. Ora se la Regione ha degli spazi disponibili, ben venga, però si faranno carico loro di eventuali costi di trasloco e adeguamento dei locali”.
L’attività della Federazione
In conclusione Ferrero e Cometto hanno snocciolato qualche dato sull’attività della Federazione. "Abbiamo totalizzato ben 165.475 ore gratuite di servizio effettivo dal 2008 al 2013, pari a un controvalore economico di circa 3 milioni di euro. Mentre se analizziamo nei sei anni le disponibilità di turnazioni medie, si parla di oltre 32.808 turni garantiti, con minimo di due Volontari per turno di 8 ore medi che corrispondono a circa 524.928 ore, pari a d un controvalore economico di circa 10 milioni e 300 mila euro". E poi, l’affondo finale: "Guichardaz ha volutamente cercato di separare i volontari dall’entità, come la chiama lui, che corrisponde al nome di Federazione regionale del Soccorso, ma siamo la stessa cosa e non esistono dualismi".