Non è una questione di lupo sì o lupo no, ma ad Arvier la situazione ha assunto contorni che preoccupano la comunità e questo per un solo motivo: il lupo non passa nel borgo e nei centri abitati, ma qui ormai vive e sembra non preoccuparsi minimamente della presenza umana e dell’ambiente antropizzato.
Il quadro del paese dell’alta Valle è diventato critico da circa 3 mesi, da quando l’animale selvatico ha iniziato con insistenza a fermarsi nei pressi delle case, a bassa quota, quella in cui Alexis Vallet vive con la sua famiglia: “Non era raro incontrare i lupi già 2 o 3 anni fa, però sostanzialmente era un passaggio, non un sostarsi in prossimità di case e borghi. Qui sappiamo che il lupo è tornato già da anni, non era un caso incontrarlo anche in corrispondenza dei vitigni che si trovano sulla parte dell’adret, ma ora questa situazione è diventata abbastanza problematica, più che altro per via del comportamento ultra confidenziale che l’animale ha assunto nei confronti dell’uomo nelle zone antropizzate“. Il lupo passeggia sulla ferrovia, lungo la statale e tra le case a tutte le ore (è stato avvistato lungo la principale arteria stradale valdostana alle 9 del mattino n.d.r.), e questo spaventa gli abitanti che non si sentono più sicuri e chiedono provvedimenti: “Ovviamente sappiamo che ci vuole un monitoraggio, che bisogna capire i movimenti e le abitudini del lupo – continua Alexis -, ma il nostro problema è che tutti noi, almeno una volta in questi mesi, ci siamo già trovati faccia a faccia col lupo e non possiamo vivere nella paura. Proprio oggi (13 marzo n.d.r.), la dirigente scolastica ha deciso di non far più uscire i bambini da scuola soli perché questo problema è diventato evidente e pericoloso”.
Un comune, a 650m s.l.m, con una popolazione distribuita nel borgo, lungo la statale, ma che spinge il suo abitato fino a quote più alte (come la strada per il castello di Montmayeur), o verso la Dora (come i vigneti dell’Enfer), che da fine 2020 deve fare i conti con 3 branchi diversi di lupi, posizionati ad altezze diverse e che scendono nel centro anche per braccare le prede che scappano e finirle nei giardini tra le case, come è successo nel parcheggio di Alexis: “Mi sono svegliato e ho trovato una pozza di sangue con dei peli di capriolo. Non ho avuto dubbi quando ho visto delle tracce di zampe che dalla macchia si spostavano nel giardino del mio vicino, lì la Forestale ha trovato quello che rimaneva della povera bestia che aveva avuto la peggio con il branco”.
La popolazione di Arvier non vuole prendere parte al dibattito ormai polarizzato a favore o contro il lupo, ma chiede una soluzione prima che la stagione cambi e il lupo torni in alto, per poi scendere di nuovo con la fine dell’autunno, magari anche dopo aver fatto dei cuccioli, cosa che aumenterebbe il numero dei capi e quindi il problema: “Non possiamo aspettare, il problema c’è, è qui, e noi dobbiamo conviverci, ma non ce la facciamo più. Usciamo la sera e abbiamo paura di incrociarlo: alcuni di noi se lo sono trovato davanti a meno di 20 metri di notte; è una situazione che va risolta e che va controllata”.
Il punto focale su cui la comunità di Arvier fa leva è che da “specie in via di estinzione”, il lupo sia diventato “stabile” e quindi che in qualche modo debba essere gestito in un’altra maniera e non più solo tutelato. In base a questo cambiamento di stato dell’animale, Arvier chiede un cambio di passo alle istituzioni, ma vuole che questo avvenga in tempi rapidi. Sono gli stessi abitanti ad aver ricostruito parte degli spostamenti dell’animale sul territorio, a prova di quanto quotidiano sia diventato il rapporto tra l’uomo e il lupo: sarebbero 3 i branchi che vivono e si spostano nel comune. Uno sarebbe stanziato nei pressi dei vitigni dell’Enfer, il secondo scenderebbe da una piccola montagna che separa il borgo del paese dalla strada del Grand Haury e il terzo proverrebbe dal Mont Fallère, ma sarebbe un frequentatore abituale di Arvier. La possibilità che la presenza dell’animale possa autoregolarsi è remota a detta di Vallet: “Chi sostiene che la presenza del lupo si autoregoli in base al fatto che i branchi potrebbero uccidersi a vicenda forse ha ragione, ma è qualcosa che ci metterà molto a compiersi e noi non possiamo convivere oltre con questa situazione che ormai ha influenzato le nostre vite in maniera importante. Chiediamo di risolvere il problema, che non è la presenza del lupo in generale, ma il fatto che abbia cambiato le sue abitudini e stanzi a questa quota così bassa. Noi non siamo per o contro di base, ma non possiamo più vivere con il lupo in casa. Un conto è il passaggio dell’animale, che è sempre esistito, anche a bassa quota, e un altro discorso è che l’animale viva in pianta stabile nei centri abitati e non si faccia scrupoli a fare tutto quello che fa, senza paura dell’essere umano, con una impressionante confidenza”.
Il monitoraggio, con fototrappole e termocamere la notte, è partito, ora si dovrebbe capire come fare per portare via i lupi da Arvier, ma sembra che la strada verso una soluzione sia ancora lunga e, forse, tutta in salita, come è anche emerso nell’incontro online organizzato nei giorni scorsi dal Circolo valdostano di Legambiente.
Una risposta
la convivenza del lupo con gli umani e’ sempre esistita ma se il lupo oggi riesce ha convivere con gli umani e’ perche’ il lupo si e’ reso conto che noi umani siamo i lupi mentre i lupi sono come dire umani . il lupo animale schivo alla vista dell’uomo, il solo nemico che ha e’ il pastore abruzzese maremmano che con il greccale messo attorno al collo del cane il lupo non lo attacca per via delle punte di acciaio aguzze che lo rendono come un collare spinoso e che al solo morso il lupo riporta danni al palato indescrivibili. ma io che convivo qui agreve in chianti con un drogato e un alcolizzato e diverse ex puttane che battevano mi chiedo ma cosa e’ meglio avere un lupo in casa nel giardino e tentare l’addomesticamento e magari dandogli un bacio volante o un drogato ,un alcolizzato e delle puttane. io me lo chiedo quale e’ meglio avere secondo me e’ meglio il lupo che e’ un animale leale anche se crudele ma e’ natura ha volerlo cosi non gli umani che al contrario sono cattivi,perfidi,traditori,,fedifraghi,ladri, assassini, sfruttatori,e qui la listasi allungherebbe all’infinito e se devo concludere dico hip hip hip urra’ per il lupo.