“Correte come se non ci fosse un domani. Non state tre metri indietro”. Ieri sera, venerdì 21 febbraio, l’arbitra internazionale Chiara Perona ha insegnato alla sala del Centro Congressi del Comune di Saint-Vincent l’arte dell’arbitrare.
Prima donna ad arbitrare in ambito maschile in Europa sui campi di futsal (calcio a cinque, ndr), Chiara Perona è intervenuta all’incontro, organizzato dall’Associazione Italiana Arbitri – Sezione di Aosta con l’obiettivo di presentare la professione dell’arbitraggio. Oltre ai dirigenti e agli esperti del settore, erano presenti i giovani arbitri della sezione di Aosta: ragazzi, dai 14 anni in su, impegnati in partite in Valle d’Aosta e Piemonte. Tra loro, anche una ragazza: Martina, 15 anni appena compiuti.
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“Ho iniziato per caso. È stata una delle decisioni più azzeccate della mia vita”
Originaria di Biella, Chiara Perona diventa arbitra a diciott’anni, nel 2005. “Ho iniziato per caso, frequentando un corso scolastico al Liceo Classico di Biella. È stata una delle decisioni più azzeccate della mia vita”.
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“Ho cominciato come tanti di noi con il calcio, poi ho avuto l’opportunità di arbitrare il futsal e mi è piaciuto moltissimo”. E aggiunge “le persone competenti in futsal più vicine erano in Valle d’Aosta, così mi sono avvicinata alla Valle”. Ed è proprio in Valle d’Aosta che Chiara incontra Ivan Piccolo – a cui è intitolata la sezione di Aosta – e Ugo Navillod – presidente dall’Associazione Italiana Arbitri – sezione di Aosta. “Ivan e Ugo sono stati i miei maestri. Per anni, quando arbitravo ancora a livello regionale, siamo andati in giro per l’Europa, e non solo, per vedere le gare più importanti del panorama del futsal con l’obiettivo di imparare”.
La carriera da arbitra internazionale
Dal 2016 diventa arbitra internazionale. “La partita alla quale sono più affezionata è la semifinale di Champions League maschile del 2022 tra Barcellona e Benfica. È una gara che porto nel cuore. La ricordo per l’intensità del gioco, il rilievo della posta in palio e l’arbitraggio con un altro collega italiano. Eppure sono i primi banchi di prova quelli che ti emozionano maggiormente. Le gare degli esordi”, confessa Chiara, che vanta un curriculum di prestigiosi arbitraggi nelle più importanti partite di futsal.
“Le cose di cui sono maggiormente orgogliosa sono la direzione di due finali del campionato europeo femminile nel 2019 e nel 2022. Ho arbitrato i campionati mondiali maschili, sono stata l’arbitro italiano che ha rappresentato il nostro Paese nel 2021 in Lituania, ho arbitrato il campionato europeo maschile e sono stata il terzo arbitro nella finalissima tra Russia e Portogallo nel 2022 ad Amsterdam. Nel 2018 ho arbitrato la finale del mondiale universitaria in Kazakistan e la finale delle olimpiadi giovanili in Argentina” conclude.
Numerosi sono i prossimi impegni internazionali. Tra questi la Road to World Cup. “Sto seguendo il percorso di formazione e selezione per la prossima coppa del mondo femminile che sarà nelle Filippine a dicembre 2025” spiega l’arbitra.
“L’arbitro forte deve essere un atleta, un appassionato e uno studioso”
Attraverso la proiezione in sala di brevi video, che la vedono impegnata ad arbitrare, Chiara Perona mette in luce le principali caratteristiche che non possono mancare in un arbitro. “In campo bisogna aspettarsi l’inaspettato” commenta al termine di un video in cui, nel corso di una partita, viene lanciata una bottiglia in campo.
“L’arbitro forte deve essere un atleta, un appassionato e uno studioso” afferma. “Non esiste giorno in cui non impari qualcosa”. Perona dimostra di conoscere le regole da applicare alla perfezione. D’altra parte nella vita è, anche, avvocata. “Lavoro in uno studio di Biella. I miei colleghi sono i miei primi tifosi. Senza di loro dovrei rinunciare ad arbitrare perché è grazie al loro aiuto che riesco a organizzarmi”.
Fondamentali in un arbitro sono la preparazione atletica e l’uniformità decisionale. “Mi alleno un paio d’ore tutti i giorni. Corsa, sviluppo della forza” racconta Chiara Perona. “Inoltre c’è sempre più un’attenzione verso gli aspetti tattici, vale a dire la capacità di prendere decisioni in pochi momenti”.
“Dieci anni fa mi capitava di fare le gare di serie A e ricevere un mazzo di fiori”
Nel settore dell’arbitraggio operano più uomini che donne. A tal proposito, l’invito dell’arbitra internazionale è “badare alla propria passione e non al pregiudizio degli altri”.
“Dieci anni fa mi capitava di fare le gare di serie A e ricevere un mazzo di fiori” rivela. “Ora le cose stanno cambiando. Si stanno normalizzando. Bisogna guardare la competenza, non il genere. L’unica differenza sta nella preparazione atletica. Noi donne dobbiamo allenarci di più” dichiara l’arbitra.
L’ex presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, Alfredo Trentalange, dice “in Chiara troviamo conoscenza della tecnica, etica – perché sono le scelte che facciamo che decidono chi siamo veramente -, organizzazione e umanizzazione”. Il presidente della sezione di Aosta Ugo Navillod afferma “Chiara, grande conoscitrice del regolamento, ha dato un taglio tecnico all’incontro”. Anche l’Assessore regionale allo sport, Giulio Grojacques, ringrazia l’arbitra consegnandole in omaggio un fischietto. “L’arbitraggio è una scuola di vita” dichiara invece il Sindaco di Saint-Vincent Francesco Favre. “È imparare a prendere la decisione giusta in poco tempo”.
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Arbitro Chiara Perona Assessore regionale Giulio Grojacques Presidente AIA Sezione di Aosta Ugo Navillod
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Arbitro Chiara Perona Assessore regionale Giulio Grojacques Sindaco di Saint Vincent Francesco Favre
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Ugo Navillod Presidente Associazione Italiana Arbitri Sezione di Aosta e Francesco Favre Sindaco di Saint Vincent
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Associazione Italiana Arbitri