L’iniziativa della primaria di Issogne: attività didattiche in mezzo alla natura

21 Marzo 2021

Spazio tra i banchi e mascherine indossate: le regole che stringono l’ambito scolastico sono comuni e risapute; pertanto la scuola primaria di Issogne avanza una trovata alternativa, che dà una boccata d’aria, letteralmente, a studenti e insegnanti.

E’ partito tutto dal sindaco” spiega il referente della scuola Antonio Visalli. “Cercavamo degli spazi all’aperto per permettere ai bambini di fare lezione in questo anno di pandemia, così ci siamo detti: ‘perché non orientarci verso un progetto un po’ più grande e serio?’”.  E’ così che si è dato alla luce Outdoor Education, letteralmente educazione all’aperto, un’iniziativa che propone l’organizzazione di attività didattiche al di fuori delle mura scolastiche. 
Il progetto è fondato su una triade di collaborazione tra il Comune di Issogne, l’Istituzione scolastica Ottavio Jacquemet e l’Università della Valle d’Aosta, “che è particolarmente all’avanguardia nel discorso outdoor education in svariati progetti anche a livello nazionale” annuncia  il sindaco del paese Patrick Thuegaz.

Il principale obiettivo è quello di dare un insegnamento diverso, poter fare uscire i bambini dalle classi, far loro apprendere meglio in mezzo alla natura, renderli più liberi, ricettivi e rispettosi tra di loro” spiega Thuegaz. “E’ un discorso di educazione, non solo di apprendimento”.
“Vogliamo far capire che il paradigma didattico non è solo legato alla scuola tradizionale ma ci sono tantissimi altri supporti” aggiunge Visalli “Aspiriamo a introdurre una didattica molto più esperienziale. Un metodo basato sul concreto e sull’esperienza permette di valutare in maniera molto più obiettiva le competenze sviluppate dagli alunni”.

Dalla terza ondata di Covid è sorta dalle maestre la necessità di portare i bambini all’esterno. Da questa esigenza l’amministrazione di Issogne si è confrontata e ha redatto una convenzione che è stata approvata nell’ultimo Consiglio. “Adesso si tratta di metterla in pratica” annuncia il primo cittadino. “Avremmo potuto organizzare attività semplici e basilari, invece abbiamo voluto fare qualcosa di innovativo”.

Il primo passo? “Affidarci ad una consulente che osservi il metodo all’interno della scuola” spiega Thuegaz. “Non abbiamo alcun vincolo, io spero solo di riuscire ad organizzare alcune attività entro la fine di questo anno scolastico, ma bisogna vedere”. Perchè, non si può negare, questo “è veramente un momentaccio” reclama Visalli “è tutto legato al Covid e questo limita l’organizzazione”. Comunque entro aprile si terrà un incontro per decidere come condurre il progetto e dall’inizio dell’anno prossimo “ci saranno sicuramente delle classi che inizieranno a sperimentare l’Outdoor Education” garantisce il referente scolastico.

Nello specifico le attività non sono ancora stabilite, ma al momento si pensa di posizionare delle aule didattiche all’aperto o dei percorsi sensoriali, cooperando, pandemia permettendo, con alcuni referenti pedagogici dell’Università della Valle d’Aosta. Per iniziare, anche al di fuori del progetto, si intende già allestire giochi didattici, svolgere mini lezioni  di scienze o laboratori musicali all’aperto, ad esempio.

Questi piani sono in assonanza con l’assetto della futura nuova scuola di Issogne, che si collocherà “in un punto  in mezzo ai prati e al verde”.
Il progetto della costruzione del nuovo plesso “è vecchissimo, ma adesso dovremmo essere a buon punto” dichiara il sindaco. “Il progetto esecutivo è stato consegnato recentemente ed è in fase di validazione. Se tutto va bene nel giro di un paio d’anni la scuola dovrebbe essere completamente ricostruita”.

Issogne è uno dei capofila a livello di sperimentazione di Outdoor Education, e anche se è allettante ed entusiasma l’amministrazione, si riconosce che è “un percorso lungo”, come ammette il sindaco, “un obiettivo a lungo termine” calca Visalli, spiegando: “Ci sono delle scelte specifiche che vanno pensate, ragionate e coordinate”.

Per ora, è triennale la convenzione approvata, ma non si precludono qui gli sbocchi dell’iniziativa. Infatti, se il sistema risulta funzionante, “potrebbe dare il via ad altre realtà e altre scuole” immagina Thuegaz. Riscontri sono già sopraggiunti: l’Istituzione scolastica è stata contattata da molti insegnanti interessati alla proposta formativa e peculiare.

 

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