Nel 77º anniversario dell’autonomia regionale nonché nel 75º anniversario dello Statuto speciale, la Valle d’Aosta accoglie tra le fila dei suoi Chevaliers de l’autonomie Marco Camandona, Damien Daudry e Federico Longhi. Durante le celebrazioni della Fête de la Vallée d’Aoste in programma la prossima domenica 26 febbraio, saranno nominati anche due nuovi Amis de la Vallée d’Aoste, Jean-Louis Hérin e a Domenico Siniscalco.
La cerimonia ufficiale che festeggia il compleanno della Valle d’Aosta avrà libro alle 17,00 nella sala Maria Ida Viglino di Palazzo regionale alla presenza del presidente della Regione ad interim Luigi Bertschy, del presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin e del presidente del Celva Alex Micheletto. L’invitata d’onore di questa edizione 2023 della Festa della Valle d’Aosta sarà la presidente dell’Assemblea di Corsica Marie-Antoinette Maupertuis.
Marco Camandona
Alpinista di fama internazionale, guida alpina e maestro di sci alpino attualmente residente in Valle d’Aosta assieme alla compagna Barbara, Marco Camandona è allenatore federale di scialpinismo e direttore tecnico da oltre 20 anni di una delle più grandi manifestazioni sportive valdostane, il Mille Tour du Rutor Extreme. Presidente del circuito internazionale di scialpinismo La grande course nonché membro del soccorso alpino regionale, egli è celebre per aver portato a termine alcune delle più complesse ascese alpine e himalayane tra cui Monte Bianco, Dolomiti, Everest, K2, Kangchenjunga e Annapurna. Nel 2022, partecipando alla spedizione pakistana “The way for the K2: la montagna impossibile”, egli ha arricchito la lista delle montagne oltre gli 8 mila metri scalate senza ossigeno supplementare a ben 12. Impegnato anche nel sociale, Camandona si dedica dal 2015 al progetto umanitario nepalese “Sanonani” a sostegno di bambini soli e famiglie in difficoltà.
Damien Daudry
Nato a Quart nel 1939 e reduce da una carriera nell’ambito dell’insegnamento letterario e della dirigenza scolastica, Damien Daudry vanta da sempre una grande passione per la cultura locale; proprio in nome delle sue origini egli diviene membro nel 1963 della Académie Saint-Anselme e fonda assieme ad alcuni amici la Société de recherches et d’études préhistoriques alpines, la futura Société valdotaine de préhistoire et d’archéologie della quale egli è a oggi presidente da oltre 50 anni. Grazie a una crescente collaborazione con la Sovrintendenza ai beni e alle attività culturali della Regione, la società eccelle a più riprese nella sua mission di salvaguardia e indagine del patrimonio archeologico e storico del territorio. Inoltre, lo stesso Daudry si trova quotidianamente impegnato nella divulgazione e nella pubblicazione di manuali e volumi riguardanti radici, lingua e artigianato nostrani.
Federico Longhi
Sin dai primi esordi come flautista all’Istituto musicale di Aosta, Federico Longhi affina la sua capacità tecnica vocale dapprima con maestri locali e successivamente con i professionisti di strutture quali l’Accademia musicale “Catalani” di Senigallia, la Fondazione Toscanini di Parma, l’Accademia rossiniana di Pesaro e l’Accademia internazionale di lirica Katia Ricciarelli di Parma. Vincitore di numerosi concorsi mondiali, nel corso della sua carriera quasi trentennale il cantante ha debuttato in più di 60 ruoli accanto a direttori e registi di fama tanto italiana quanto estera. Oltre alle numerose interpretazioni liriche di fattura storica, egli ha spaziato anche nel settore della musica da camera affiancato da volti celebri. Nel 2022 esce per la prima volta il suo disco “Vie: voyage vocal de la France à l’Italie”, edito dalla Da Vinci Classics e distribuito a livello mondiale.
Jean-Louis Hérin
Nato a Nizza da padre valdostano, Jean-Louis Hérin completa in patria i suoi studi liceali e universitari improntati alle lettere e al diritto. Dopo aver primeggiato nel concorso dell’École nationale d’administration, egli avvia la propria carriera di senatore dapprima alla Commission des lois salvo poi approdare anni dopo al ruolo di segretario generale e successivamente presidente, ciò che gli vale nell’ottobre del 2016 il titolo onorario di “Secrétaire général honoraire du Senat”. Parallelamente alla professione di docente universitario, egli condivide con la moglie Marie France Hérin la passione per il panorama e la cultura della Valle d’Aosta, sorta di seconda patria dove egli trascorre abitualmente parte del suo tempo libero e dove egli è co-proprietario di un alpeggio a Breuil, del ghiacciaio del Mont Tabel e di alcune cime delle Grandes Murailles.
Domenico Siniscalco
Laureato all’Università di Torino e dottorato all’Università di Cambridge, Domenico Siniscalco ha nel corso della sua vita insegnato in numerosi atenei di levatura internazionale; parallelamente, egli si è confermato nel tempo quale uno dei lead authors dell’IPCC sui cambiamenti climatici, è stato vincitore del Premio Nobel nel 2007 ed è membro del Beijer Institute dell’Accademia delle scienze di Stoccolma. Oltre ad aver ricoperto il ruolo di amministratore per numerosi gruppi e multinazionali italiani e non, egli è stato direttore generale del Tesoro dal settembre del 2001 al luglio del 2004, Ministro dell’economia e delle finanze dal luglio del 2004 al settembre del 2005 e governatore del Fondo monetario internazionale. Autore di libri accademici e di oltre 70 articoli scientifici pubblicati su riviste mondiali, per molti anni egli è stato editorialista de Il Sole 24 Ore e de La Stampa ed è oggi scrittore per Repubblica. Sin dagli Anni ‘70 egli ama spendere fine settimana e vacanze a Courmayeur assieme alla sua famiglia; inoltre, egli è a oggi presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Courmayeur Mont Blanc.