Una data sul trasferimento, al momento, sembra ancora non essere stata messa nero su bianco, così come non sembrano essere state definite le procedure. Difficile, comunque, tornare indietro, come chiesto dalle famiglie, sulla decisione di trasformare Variney in un microcomunità Covid.
Dopo giorni di notizie apprese esclusivamente attraverso i media, le famiglie dei 29 utenti e gli operatori della struttura, sono stati chiamati per un incontro dai vertici dell’Unité Grand Combin, che gestisce la microcomunità. In due riunioni distinte con le Oss e le famiglie, il Presidente Marco Calchera e il vice Gabriel Diemoz hanno raccolto “una prova di dedizione e impegno” da parte delle prime, l’angoscia e la sofferenza delle seconde “pur con il giusto rispetto e compostezza”.
“Abbiamo cercato – spiega Calchera – di far capire loro quali sono i presupposti di alcune decisioni, di cui solo ieri abbiamo avuto l’ufficialità”.
Il personale non avrà variazione contrattuali, come comunicato in mattinata in un incontro con i sindacati, e rimarrà per la maggior parte a lavorare a Variney.
“Il personale ha espresso preoccupazione per la fase dei trasferimenti, ma ha compreso come questa operazione debba considerarsi come parte dello sforzo per combattere la pandemia e per cercare in tutti i modi di frenarne le conseguenze“.
Sui trasferimenti si sono concentrate anche le preoccupazioni delle famiglie, che hanno chiesto fra l’altro di poter accompagnare i propri cari – nessuno dei 29 ospiti è al momento positivo al virus – nelle nuove strutture, individuate nelle micro di Roisan, Doues, Gressan, Pontey e nel Père Laurent di Aosta.
“E’ stata una riunione a tratti intensa, dolorosa – racconta ancora Calchera – sono situazioni non semplici, non lo sono neanche per noi, che siamo compartecipi a delle decisioni non facili da prendere.”
I vertici dell’Unité hanno preso l’impegno con le famiglie a richiedere un incontro con l’Usl e hanno offerto loro il servizio di supporto psicologico, già messo in campo per gli ospiti.
La struttura di Variney, nella quale opera già del personale infermieristico dell’Azienda Usl, può arrivare ad ospitare fino a 33 persone. La Regione ha deciso di adibirla a micro “tampone” per poter ospitare gli anziani ancora positivi al coronavirus, ma che possono comunque essere dimessi dall’Ospedale Parini. Oltre a Variney, sono in corso ragionamenti su altre microcomunità che potrebbero essere utilizzate come risposta all’emergenza.
L’Unité Grand Combin oltre a Variney gestisce anche le strutture di Roisan – 24 posti letto di cui 21 occupati, 2 ospiti positivi in isolamento – e quella di Doues con 20 posti letto di cui 15 occupati e con sette ospiti attualmente positivi.
In questa struttura, come segnalato dal dirigente dell’Unité Fulvio Bovet si sono riscontrati fra gli ospiti dei casi di reinfezione al virus. “Abbiamo degli utenti che avevano già fatto il covid nella prima ondata e ora sono nuovamente positivi, però stanno molto meglio rispetto ad allora”.