Oltre mille persone vaccinate al giorno. E’ questo l’obiettivo numerico della “fase due” del piano regionale di vaccinazione anti Covid-19 predisposto dall’Usl della Valle d’Aosta. Il documento sarà portato in giunta regionale domani, lunedì 11 gennaio, per il via libera definitivo. A delinearne i contenuti è Maurizio Castelli, direttore sanitario dell’azienda Usl.
“In tre mesi potremmo coprire l’intera campagna vaccinale”
Dopo i primissimi giorni con 144 persone vaccinate al giorno, questa settimana le dosi somministrate hanno iniziato a diventare 300 al giorno e ieri, con l’aggiunta di una seduta pomeridiana 400.
“Dobbiamo però ora ragionare su grandi numeri. – spiega Castelli – Le persone vaccinabili in Valle d’Aosta sono circa il 70% della popolazione, quindi circa 80mila persone. Il piano prevede non meno di 1000 vaccinazioni al giorno, su fasce orarie importanti e più sedi”.
In tanti, medici, infermieri, assistenti sanitari e personale amministrativo, si sono fatti avanti per collaborare alla realizzazione del piano. “Li stiamo formando – prosegue Castelli – Più persone riusciamo a formare, più vaccini riusciremo a fare. Ovviamente tenendo conto delle dosi a disposizione. L’obiettivo rimane farne almeno 1000 al giorno. Così facendo, in tre mesi potremmo anche riuscire a coprire l’intera campagna vaccinale. Non dipende solo da noi: Arcuri ha detto che il piano verrà presentato a livello nazionale nelle prossime settimane, noi però intanto dobbiamo essere pronti”.
Anticipata la vaccinazione di insegnanti e forze dell’ordine
Martedì saranno esaurite le circa 2.300 dosi giunte fino ad oggi e dovrebbero arrivarne altre 2.300. Come anticipato ieri dall’Assessore Caveri in un tweet, nella prima fase, diversamente da quanto previsto a livello nazionale, saranno già coinvolti insegnanti e forze dell’ordine.
Sanitari, il numero di vaccinati aumenta progressivamente
“Abbiamo notato che sta progressivamente aumentando non solo il numero di adesioni da parte dei sanitari, forse avevano solo bisogno di un po’ di tempo di riflessione – aggiunge Castelli – ma anche quello dei vaccinatori sufficienti, con molte persone interne all’azienda, medici dell’emergenza e infermieri, che hanno dimostrato disponibilità. Sono tutti numeri che ci danno garanzia di poter affrontare un piano cospicuo.”
Il problema delle micro
La media delle dosi di vaccino somministrate nelle microcomunità valdostane si mantiene al momento bassa. Rimane infatti lo scoglio del consento informato, che l’ultimo decreto legge del Governo ha solo in parte risolto. “In questo momento è difficile avere il consenso scritto di una persona che non sa nulla di ciò di cui si parla. E’ estremamente complesso, ci sono troppi filtri. E’ un problema riconosciuto ovunque e al momento sta frenando le vaccinazioni”. Per cercare di risolverlo domani, lunedì 11 gennaio, Usl e Regione incontreranno i gestori delle microcomunità.
L’eccesso di tutela
“Le persone fragili, per eccesso di tutela, in questo momento sono quelle meno tutelate”, spiega ancora Castelli. “Non si può pretendere che il 100% siano vaccinate, perché decidere di fare una vaccinazione presumendo un consenso o autorizzando per norma, non è la soluzione. Non dovrebbe essere frutto di una imposizione giuridica ma di una valutazione clinica. Dobbiamo capire se le persone con le loro competenze possono comprendere l’informazione ed esprimere eventualmente il consenso”.