Nasce ad Aosta il progetto “Partecipo! Accedo e comunico” per le persone sorde

Il progetto prevede la realizzazione di notiziari video e la formazione per accedere alle tecnologie digitali. A collaborare, l'Assessorato alla Sanità, l’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi, la Fondazione Istituto dei sordi di Torino e la cooperativa C’era l’Acca.
La presentazione del progetto Partecipo! Accedo e comunico
Società

La disabilità c’è ogni volta che c’è una barriera. E proprio per abbatterle nasce il progetto Partecipo! Accedo e comunico per l’inclusione sociale delle persone sorde e affette da ipoacusia. L’iniziativa nasce dalla co-progettazione con il Dipartimento Politiche sociali – la Struttura invalidità civile e interventi per la disabilità – dell’Assessorato della Sanità assieme all’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi (capofila), la Fondazione Istituto dei sordi di Torino e la cooperativa sociale C’era l’Acca come partner.

Sul piatto, 234mila euro cui si aggiunge un co-finanziamento regionale di 3.500 euro per la diffusione di servizi di interpretariato in Lingua dei segni italiana (Lis) e in Lingua dei segni italiana tattile (List), ma anche di sottotitolazione e per favorire l’uso di tecnologie innovative per abbattere le barriere della comunicazione.

Il progetto

“L’accessibilità è molto importante – ha spiegato ai giornalisti il dottor Gianluca Grioli dell’Istituto dei sordi di Torino –. Pensando a questo progetto, parliamo di una serie di video che raccontano la vita quotidiana in Valle d’Aosta, attraverso qualsiasi notizia che possa così arrivare anche a tutte le presone udenti. I cittadini sordi rischiano di rimanere indietro su queste importanti informazioni e sulle notizie: non sempre c’è un interprete, non sempre ci sono sottotitoli”.

Non solo: “Nell’Istituto abbiamo una Academy in cui produciamo video in continuazione, sulle news e su argomenti di vario genere – ha aggiunto –. Qui lavoreremo sulle notizie. Non solo sulla ripresa, il montaggio e la messa in onda dei video ma anche con un traduttore, che sarà una persona sorda e che utilizzerà quindi la sua lingua madre. Utilizzeremo le informazioni della Valle d’Aosta con il lessico tipico della Lingua dei segni e le immagini per dare un’accessibilità maggiore, e aggiungeremo i sottotitoli perché ogni persona sorda è diversa. Anche persone non sorde potranno seguire il notiziario perché sarà per tutti”.

“Con questo progetto forniamo dei servizi accessibili che non sono la risposta a tutto ma rappresentano un inizio – aggiunge invece il dottor Nicola Della Maggiora, anch’egli dell’Istituto torinese –. E la Valle d’Aosta è pronta a recepirlo. Includere sembra facile, ma non lo è se mancano i servizi. È anzi molto complicato. In questo progetto vogliamo lavorare per i sordi ma soprattutto con i sordi. E la Regione lo sta facendo. Noi sappiamo come gestire la nostra comunità, come creare reti e contatti. E siamo pronti a lavorare per questo obiettivo”.

“L’asse del progetto punta ad una informazione/comunicazione accessibile, ma anche puntuale nel singolo sportello dove sarà presente Maria Piccigallo, in grado di supportare le persone che hanno necessità di una mediazione – dice invece Maria Cosentino, presidente della cooperativa C’era l’Acca –. Perché le barriere si superano con gli strumenti. Per questo, i video saranno accessibili a tutti e pubblicati sul canale YouTube”.

Formare al digitale

Serafino Timeo, commissario dell’Ente nazionale sordi
Serafino Timeo, commissario dell’Ente nazionale sordi

L’informazione passa, anzitutto, anche dalla tecnologia e dalla possibilità di accedervi: “La Valle d’Aosta è un territorio particolare. L’85 per cento dei nostri soci, persone sorde, sono anziani – ha spiegato Serafino Timeo, commissario dell’Ente nazionale sordi – Consiglio regionale della Valle d’Aosta –. Questo ci ha messo in difficoltà rispetto a tutti gli altri territori perché l’approccio al digitale è stato più restio”.

“Ecco perché abbiamo voluto rendere migliore questo secondo bando, abbattendo barriere di comunicazione per renderlo più accessibile e adeguato ai nostri soci meno avvezzi alla tecnologia, usando anche una segretaria/interprete per le telefonate – ha aggiunto –. Allo stesso tempo c’è la necessità di formarli digitalmente. Chiameremo dei giovani sordi che spiegheranno loro come utilizzare la tecnologia, per imparare anche le basi per potersi salvare in una situazione di emergenza e sapere come affrontarla. Parleremo così di autonomia delle persone sorde nella vita quotidiana attraverso il digitale”.

“Il Dipartimento delle Politiche sociali, in collaborazione con le associazioni, ha sviluppato una serie di azioni su un tema specifico: l’eliminazione barriere che tolgono la possibilità alle persone con alcune forme di disabilità di interfacciarsi come tutti con il mondo in cui viviamo – chiude l’assessore alla Sanità Carlo Marzi –. È molto chiaro che la disabilità esiste quando c’è una barriera che impedisce anche solo ad una singola persona per fare qualsiasi cosa. E bisogna lavorare per l’eliminazione di quella barriera. Qui si cerca di eliminare la barriera della comunicazione, anche nell’interfacciarsi con il mondo, soprattutto un mondo fatto di uffici, pubblica amministrazione”.

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