Neve record lo scorso inverno. La punta a Weissmatten con più di 3 metri

Fra ottobre 2013 e maggio 2014 ci sono state 40 nevicate a 2mila metri per un totale di 88 giorni con nevicate in alta quota. I dati emergono dalla nona edizione del Rendiconto nivometeorologico della Regione.
Strada regionale di Rhemes
Società

E’ stato un inverno da record quello 2013/2014. Non tanto per la quantità di neve caduta al suolo, quanto per il numero di perturbazioni fra il mese di ottobre e quello di maggio. Si conta che in questo intervallo di tempo ci siano state 40 nevicate a 2mila metri – 13 in Aosta – per un totale di 88 giorni con nevicate in alta quota.

E’ quanto è emerso dalla presentazione, avvenuta il 15 dicembre scorso, della nona edizione del Rendiconto nivometeorologico elaborato dall’Ufficio neve e valanghe della Regione, realizzato con il supporto tecnico di Fondazione Montagna sicura.

Le punte si sono registrate nel settore sud orientale della regione ai primi di marzo: 315 cm a Weissmatten, 229 a Gressoney-La-Trinité e 219 cm a Champorcher. Nel settore nord-occidentale il massimo innevamento si è raggiunto il 13 febbraio con 216 cm a Plan Praz, 145 cm a La Thule, 130 cm a Courmayeur.

“Solo dal 2009 ad oggi – ha detto l’assessore al Territorio, Mauro Baccega – sono stati censiti 605 nuovi siti valanghivi e tra le valanghe registrate, 141 hanno interessato strade, e 20 hanno pesantemente danneggiato case, rifugi, alpeggi.

“La difesa del territorio dai rischi naturali – ha detto il presidente della Regione, Augusto Rollandin – non può invece avere periodi di tregua: si assiste ad una crescente esposizione ai rischi, maggiore rispetto al passato. Pensiamo solo alla lista di eventi alluvionali che le altre Regioni italiane hanno subìto nell’autunno.
Non sono di certo io a potervi spiegare gli scenari di cambiamento climatico. Voglio solo esprimere alcuni sentimenti di preoccupazione ad immaginare i potenziali effetti sul nostro territorio di un aumento medio possibile delle temperature sino a 2 gradi entro il 2020, con un aumento delle precipitazioni invernali atteso a sud delle Alpi tra + 12 e + 20% – con conseguenti maggiori precipitazioni intense, concentrate in eventi estremi, a quote sempre più elevate”.
 

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