Primo test per la nuova legge regionale per l’assegnazione degli alloggi popolari, approvata a giugno. Il comune di Aosta ha già predisposto il proprio bando, previsto per il 24 agosto, per l’assegnazione di 78 alloggi al quartiere Dora e 30 alloggi nell’ex casa Gagliardi, più tutti gli appartamenti che si renderanno via via disponibili. La legge promuove una maggiore autonomia per i comuni, che potranno definire un periodo minimo di residenza e di attività lavorativa sul loro territorio e prevedere punti aggiuntivi oltre a quelli obbligatori per decreto regionale. La giunta comunale del capoluogo ha quindi approvato, durante la scorsa seduta, una delibera con la quale recepisce le indicazioni contenute nella nuova legge regionale, e stabilisce in autonomia alcuni criteri validi sul proprio territorio. Una delle novità è il periodo minimo di residenza: i richiedenti devono vivere ad Aosta da almeno quattro anni, oppure lavorarvi stabilmente da otto.
Raddoppiano invece i termini di presentazione delle domande: le richieste vanno presentate non più entro 30 giorni dalla pubblicazione del bando, ma entro 60. La conseguenza immediata è che la scadenza del prossimo bando è prevista per il 23 ottobre. Durante questi 60 giorni l’Arer aprirà un proprio ufficio provvisorio anche in via Liconi, al quartiere Cogne, per fornire maggiori informazioni e assistenza ai cittadini.
Il comune ha inoltre stabilito di assegnare 0,2 punti per ogni anno successivo agli otto anni di residenza in Valle d’Aosta, anche non consecutivi, fino a un massimo di venti anni totali. Per ogni anno di residenza continuativa nel comune di Aosta, invece, il “bonus” è pari a 0,4 punti, sempre fino a un totale di venti anni complessivi. Ogni anno di permanenza in graduatoria da diritto a 0,2 punti in più.
Infine, alcune situazioni familiari danno diritto a ulteriori punteggi: Il richiedente singolo con familiare sotto i 14 anni ottiene un punto, e gli anziani ultraottantenni soli, o assieme a un coniuge o convivente more-uxorio, o a un discendente minore o portatore di handicap, hanno diritto a mezzo punto. Un punto e mezzo sarà assegnato invece a chi da non più di due anni abbia contratto matrimonio o instaurato una convivenza more uxorio, e abbia nel proprio nucleo familiare uno o più minori al di sotto degli 8 anni. Due punti saranno invece riconosciuti a chi ha subito uno sfratto, è in condizione di emergenza abitativa riconosciuta o usufruisce di una sistemazione provvisoria a carico, totale o parziale, dell’ente pubblico.
La prossima graduatoria, come precede il provvedimento approvato dal consiglio regionale, non sarà suddivisa in categorie, ma unica, e sarà aggiornata ogni anno. Infine, per capire se una famiglia ha diritto o meno a un alloggio popolare, non si userà più il reddito complessivo di tutti i componenti, bensì l’Isee, l'indicatore della situazione economica equivalente, che tiene conto del patrimonio e non solo delle dichiarazioni dei redditi.