Nuovo Isee, tempi di attesa “triplicati” e problemi con le banche

"Ad oggi le pratiche elaborate sono il 20% delle richieste, l'80% sono bloccate per documentazione carente” spiega Maria Carrozzino, referente del Coordinamento dei Caf. “Problemi in particolare con le banche per il calcolo della Giacenza media annua".
Società

Prendersi con tempo e armarsi di pazienza. E’ il consiglio che arriva dal Coordinamento dei Caf (Acli, Cgil, Cisl, Savt e Uil) ai cittadini alle prese da alcune settimane con il nuovo Isee, in vigore dallo scorso 1° gennaio. Da quest’anno i criteri per stabilire la fascia di appartenenza tengono conto di molti più fattori rispetto al passato: oltre al reddito bisogna dichiarare, ad esempio, l’eventuale possesso di beni immobili e di risparmi in conti bancari o libretti postali. Proprio quest’ultimi stanno diventando in queste settimane i nodi dolenti.

“Ad oggi le pratiche elaborate sono il 20% delle richieste, l’80% sono bloccate per documentazione carente” spiega Maria Carrozzino, referente del Coordinamento dei Caf valdostani “Le principali criticità sono rappresentate dal calcolo della giacenza media annua, che solo alcune banche rilasciano tempestivamente, come Bcc Vda e Banca Sella, Unicredit rilascia solo le giacenze medie trimestrali mentre per San Paolo permane la criticità nel certificare il dato”. Problemi si stanno verificando anche con Poste italiane che da qualche giorno ha iniziato a rilasciare la giacenza media annua per i conti correnti mentre per i libretti postali bisogna aspettare almeno 30 giorni.

Disagi noti all’Amministrazione regionale che da settembre si confronta e collabora con il coordinamento dei Caf e i vari soggetti coinvolti nel rilascio del nuovo indicatore. A guidare il tavolo territoriale attivato, l’unico in Italia, è il Dirigente della Struttura Politiche sociali. “Venerdì scorso abbiamo fatto una riunione con Abi, le poste, la sede locale dell’Inps – spiega Gianni Nuti – e abbiamo ricevuto rassicurazioni dell’Abi che solleciterà gli istituti per rilasciare la giacenza media annua.”

La linea seguita dagli uffici regionali è quella della tolleranza. “Come previsto dalla legge – ricorda Nuti – noi stiamo accogliendo le domande che hanno la ricevuta rilasciata dal Caf ovvero la Dsu trasmessa in attesa dell’invio da parte dell’Inps dell’indicatore Isee. Con riserva stiamo accettando anche le vecchie dichiarazioni e una volta ricevuto il nuovo indicatore andremo a conguagliare”. Nessun utente, ad oggi, conferma il dirigente è rimasto privo di contributi o agevolazioni. 

La Regione sta inoltre mappando tutte le prestazioni economiche erogate affinché vengano trasmesse in maniera automatica all’Inps per evitare da una parte le elusioni e dall’altra per agevolare i cittadini.
I tempi di elaborazione del nuovo Isee rimangono comunque lunghi. “Con la vecchia normativa il calcolo dell’Isee – ricorda Maria Carrozzino – era elaborato dal Caf mentre ora bisogna attendere che sia l’Inps ad inviarlo. La normativa prevede 10 giorni di tempo dall’inoltro all’Inps da parte del Caf della dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) ma ad oggi non mi risulta che tali tempi siano stati rispettati, quindi pesa l’incertezza della tempistica di risposta”.

I Caf si stanno muovendo quindi su appuntamento. “Rispetto alle famiglie la difficoltà, che anche prima si riscontrava, è quella del reperimento della documentazione, oggi più complessa e soprattutto nuova: ci sono emolumenti da dichiarare esenti da imposta, come ad esempio la rendita Inail, o contributi ricevuti come il Bon de Chauffage per cui si richiede una documentazione al fine di agevolare il cittadino, anche se sono dati che possono essere autocertificati. Un altro disagio è senza dubbio dato dai tempi di attesa per ottenere l’indicatore che sono più che triplicati". 

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