Oltre 10 milioni di euro per l’attività dei cantieri forestali nel 2006

La Giunta regionale con delibera n. 765 del 18 marzo 2006 ha approvato il Programma dei lavori effettuati tramite i cantieri forestali. Si tratta di lavori che scaturiscono dall'analisi delle richieste da parte di...
Società

La Giunta regionale con delibera n. 765 del 18 marzo 2006 ha approvato il Programma dei lavori effettuati tramite i cantieri forestali. Si tratta di lavori che scaturiscono dall’analisi delle richieste da parte di Comuni, Consorzi di miglioramento fondiario e problematiche presenti sul territorio nei vari settori della sentieristica, della forestazione, dell’ambiente, delle sistemazioni idrauliche.

Con il 2006 parte dunque un’intensa e capillare attività di interventi resa evidente dai numeri: circa 900 forestali saranno impegnati nei prossimi mesi nei cantieri forestali sparsi sul territorio valdostano. Di questi 900, 700 sono operai assunti stagionalmente, 100 lavorano a tempo indeterminato e 105 svolgono compiti amministrativi sia di progettazione sia di direzione dei lavori, nonché di sicurezza e organizzazione. 118 sono i cantieri previsti per un impegno economico approvato per il 2006 di oltre 10 milioni e mezzo di euro.
Gli interventi si concentreranno su lavori di sistemazioni di aste torrentizie e canali di scolo acque, lavori necessari per il riequilibrio di zone franose e opere di difesa attiva da valanghe, sentierazione, forestazione, manutenzione di aree verdi e vivai, riserve naturali e giardini alpini.
Sono dati resi noti dall’assessore regionale all’Agricoltura e Risorse naturali Giuseppe Isabellon e dai dirigenti delle varie Direzioni.
?Anche se il Bilancio regionale ha richiesto una razionalizzazione delle spese correnti – ha spiegato Isabellon – la capacità operativa del settore è stata mantenuta. Il livello occupazione non è stato toccato grazie anche ai ?turn over?.
L’assessore ha poi tenuto a precisare che si tratta di manovalanze che hanno un buona conoscenza del territorio e che spesso sono utilizzate proprio nei territori di appartenenza, in modo tale da evitare lo spopolamento di certe zone di montagna. Inoltre Isabellon ha evidenziato che ?si tratta di un’attività che rappresenta un buon ammortizzatore sociale, tenuto conto che lavorano in questo settore anche figure deboli, ma che se seguite, danno un apporto positivo?.

Nel 2005 gli operai impegnati sul territorio erano 793, per il 2006 ne sono previsti 789, la maggior parte dei quali saranno impegnati nel settore delle sistemazioni montane e infrastrutture (468).

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