“Cinque valdostane che vogliono cambiare il mondo, ognuna mettendo a disposizione le proprie competenze specifiche in una ONLUS unica nel suo genere” si legge sulla pagina web di Opera Omnia Onlus. Nata nel 2018, la giovane associazione si propone di offrire un aiuto completo in qualunque situazione a sostegno del benessere dell’essere umano. Se negli anni scorsi si è vista impegnata in progetti concentrati soprattutto in Senegal, dove i membri hanno avuto diverse esperienze di volontariato, con lo scoppio della pandemia gli interventi si sono rivolti maggiormente verso il territorio locale. “È in corso un progetto di autosufficienza di un villaggio senegalese, per cui ora stiamo sostenendo l’attrezzatura dell’ambulatorio locale. Ieri il direttore della scuola del villaggio ci ha chiamato per augurarci un buon inizio di anno scolastico, che lì è appena cominciato. Adesso però riteniamo necessario concentrare gli sforzi per aiutare la nostra Regione e in particolare le famiglie che già scricchiolavano prima della pandemia e che ora non riescono più a risollevarsi” spiega la presidente Cecilia Megale.
L’associazione si era già mobilitata durante la prima ondata, cucendo e distribuendo 7500 mascherine. Ora il comune di Quart, dopo aver stilato un elenco di famiglie in difficoltà, ha chiesto rinforzi ad Opera Omnia: “Sono stati segnalati dieci nuclei familiari più altri tre che vogliono rimanere anonimi, per senso di vergogna nei confronti dei propri vicini di casa. Purtroppo a volte si creano dinamiche di questo tipo, ma comunque riusciamo ad arrivare anche a loro, grazie all’intermediazione di don Sergio Rosset” rivela Cecilia. Dal latte in polvere al pellet per la stufa, l’associazione interviene anche dove il Banco Alimentare e le altre istituzioni non riescono ad arrivare: “Distribuiamo anche farmaci da banco e prodotti di igiene personale o di alimentazione per l’infanzia, che generalmente sono molto costosi. Abbiamo anche dato in comodato d’uso sei dispositivi per la didattica a distanza, perché spesso in una stessa famiglia ci sono due o tre ragazzi che devono seguire le lezioni e il bando ministeriale risulta di difficile accesso”.
È nell’interesse dell’associazione offrire sostegno non solo materiale, ma anche psicologico ai soggetti più fragili di questa pandemia: da qui nasce un nuovo progetto, in collaborazione con il comune di Aosta, rivolto ai bambini e agli adolescenti, il cui benessere psicofisico è stato penalizzato dal lockdown. Per ricevere dei fondi seguendo un’ottica di economia virtuosa, Opera Omnia ha lanciato una campagna di panettoni e pandori solidali: “Abbiamo chiesto di produrli ad una pasticceria di Arnad, in modo da contribuire all’economia locale. Il ricavato sarà utilizzato per continuare a sostenere le famiglie sempre più numerose che chiedono aiuto. Collaborando con il sistema sanitario e gli assistenti sociali, stiamo creando delle sinergie molto efficaci in modo che i nostri sforzi siano ottimizzati”. Un’associazione piccola e nata da poco quella che ha come membri, oltre alla presidente Cecilia Megale, Tania Piras, Paola Bonichon, Caroline Bionaz e Nicole Perronet, ma sicuramente con tanta voglia di fare e di agire in ogni direzione possibile, come indica appunto il nome “Opera Omnia”, “tutte le opere”.
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Sono abbastanza d’accordo. Ahimè!
Renata
Il colore dell’arroganza e protervia dei nostri governatori regionali…..
Ma intanto noi in che colore siamo?