Ospedale Beauregard, eseguito ieri in ginecologia un innovativo intervento chirurgico

La nuova tecnica permette di identificare il linfonodo sentinella pelvico, quello che per primo viene interessato dalle metastasi, tramite l’impiego di indocianina verde (ICG) e  di un innovativo sistema video in grado di identificarlo.
Immagine di archivio
Società

Primo intervento in Valle d'Aosta di chirurgia oncologica con tecnica laparoscopica mininvasiva. L'operazione è stata eseguita ieri all'Ospedale Beauregard di Aosta da  parte dell'équipe chirurgica specializzata del reparto di Ostetricia e Ginecologia.

La paziente, una donna affetta da cancro dell’endometrio ha affrontato un intervento in chirurgia laparoscopica mininvasiva nel quale si è adottata una nuova tecnica che permette di identificare il linfonodo sentinella pelvico, quello che per primo viene interessato dalle metastasi, tramite l’impiego di indocianina verde (ICG) e  di un innovativo sistema video in grado di identificarlo.

La tecnica chirurgica, introdotta recentemente in Italia, consente di sapere se il tumore al collo dell’utero o all’endometrio è diffuso anche ai linfonodi. In tal modo non sarà necessario asportare tutti i linfonodi presenti nella zona interessata, ma solo il cosiddetto “sentinella”. Si tratta dell’evoluzione migliorata della tecnica più tradizionale. Nella procedura classica è previsto innanzitutto il passaggio in Medicina Nucleare per il trattamento con radiofarmaco; in questo caso, invece, la sostanza può essere iniettata direttamente nel collo dell’utero dal chirurgo, dopo l’anestesia generale

“Abbiamo eseguito con successo la prima procedura chirurgica utilizzando una nuova strumentazione – spiega in una nota Livio Leo, direttore del reparto di Ostetricia e Ginecologia. Dopo pochi minuti dall’iniezione nel collo dell'utero utilizzando una apposita tecnologia della telecamera collegata all’ottica laparoscopica, è stato evidenzia il primo linfonodo, subito asportato e inviato all’esame istologico”.

L’ospedale di Aosta è uno tra i pochi centri italiani ad aver utilizzato questa tecnica, che richiede grande preparazione da parte dell’équipe chirurgica e perfetta conoscenza dell’uso di una colonna laparoscopica.

“L'assenza di tumore nel linfonodo sentinella – prosegue Livio Leo – assicura la negatività di tutti i linfonodi regionali con un valore predittivo negativo del 100%. Questo esclude la necessità di asportare tutti i linfonodi per l'esame istologico e di ridurre le complicanze post chirurgiche. La riduzione della complessità chirurgica permette altresì di affrontare la maggior parte di queste patologie per via laparoscopica, riducendo ulteriormente la morbilità a breve e lungo termine migliorando così la qualità di vita delle pazienti”.

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