Palazzo di giustizia vietato ai giornalisti, Asva: “Un silenzio che non serve a nessuno”

A dirlo è l'Associazione stampa valdostana, il sindacato dei giornalisti dopo che il Palazzo di giustizia è stato interdetto ai cronisti a seguito degli ultimi fatti di cronaca: "È stato cancellato del tutto un rapporto basato su diritti e doveri".
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“L’esercizio della professione giornalistica e il diritto dei cittadini ad essere informati, il cui valore è riconosciuto dalla Costituzione, in Valle d’Aosta rischiano di essere ostacolati da un incomprensibile atteggiamento di chiusura totale da parte delle forze dell’ordine e della magistratura inquirente, in particolare sugli ultimi fatti di cronaca”.

A prendere posizione è l’Asva, l’Associazione stampa valdostana, il sindacato dei giornalisti, che parla di “un silenzio che non serve a nessuno“. Posizione presa dopo i fatti di ieri quando, al netto del riserbo sulle indagini sulla giovane trovata morta a La Salle, ai giornalisti è stato interdetto l’ingresso al Palazzo di giustizia.

“Le disposizioni previste dalla recente riforma Cartabia, dietro cui sempre più spesso le forze dell’ordine e la magistratura si riparano, non giustificano decisioni di questo genere – scrive Asva –, con un’interpretazione restrittiva e di totale chiusura dei rapporti con gli organi di informazione. In poco tempo, è stato cancellato del tutto un rapporto basato su diritti e doveri che si consideravano acquisiti, in un quadro democratico ormai consolidato”.

Non solo: “La situazione, deterioratasi da mesi, è peggiorata ulteriormente negli ultimi giorni quando, su alcuni gravi e inquietanti fatti di cronaca – in parte tuttora irrisolti -, è calato un incomprensibile silenzio stampa, che ha addirittura portato al divieto di ingresso per i giornalisti al Palazzo di giustizia di Aosta. È un fatto mai accaduto prima e che ha, tra le sue conseguenze più gravi, il proliferare di informazioni imprecise e di ricostruzioni fantasiose, alimentate dal silenzio degli inquirenti”.

“Per questo motivo, in un’ottica di totale collaborazione con le forze dell’ordine e con la magistratura inquirente – conclude l’Associazione – il sindacato unitario dei giornalisti chiede un confronto per trovare un equilibrio: occorre garantire, in un quadro di regole, di correttezza e di reciproche responsabilità (anche deontologiche) la qualità dell’informazione e l’esercizio dei diritti fondamentali dei cittadini”.

3 risposte

  1. I giornalisti stanno esagerando!!! In meno di 24 ore si era già scritto e detto di tutto!!! … Ci sono delicate indagini in corso… ovvio che ci sia riserbo!!! O vogliamo far sapere a tutti che tizio e caio/pinco pallo i dettagli così chi è coinvolto ne trae le dovute conseguenze???

  2. Se il giornalismo trascende verso la deriva della cronaca frettolosa è morbosa, allora ben venga la chiusura del Palazzo di giustizia!

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