Piscina di Variney, arrivate alla Comunità montana diverse offerte per gestire la struttura

Arrivate almeno 4 offerte ora al vaglio degli uffici legali. Aspettando l'affido diretto o l'apertura di una nuova gara, si è fatto avanti anche Nicola Brischigiaro per una gestione temporanea.
La nuova piscina di Variney
Società

Mancano meno di due settimane al famigerato 19 di gennaio, giorno in cui la piscina di Variney chiuderà i battenti. Ed è proprio il 19 il giorno nel quale l’Asd Serenissima Nuoto, una delle componenti dell’ATI che gestisce la piscina, ne abbandonerà definitivamente la conduzione.
Il tempo stringe e le soluzioni hanno ancora dei contorni imprecisi, anche se la ferma volontà della Comunità Montana Grand Combin è naturalmente quella di mantenere attiva la struttura: “Stiamo affrontando adesso una fase interlocutoria – spiega l’architetto Fulvio Bovet, Dirigente responsabile dei Lavori pubblici della Comunità, raggiunto telefonicamente – anche perché per legge abbiamo dovuto scrivere all’ATI per fissare una data per redigere uno stato di consistenza. Molto dipenderà da questo provvedimento, anche perché il nostro interesse è quello di aprire al più presto la struttura”.

Riguardo il futuro ci sono quindi alcune incognite legate anche all’aspetto più formale e squisitamente legislativo, matasse non sempre semplici da sbrogliare: “Effettivamente – prosegue Bovet – ci sono pervenute 4 o 5 offerte che stiamo valutando con i nostri legali, analizzando anche i requisiti delle ditte. I tempi non sono facili da visualizzare anche perché una volta individuati gli aspiranti alla gestione e le procedure, se applicare un affitto diretto o aprire cioè una nuova gara, bisognerà ottenere le autorizzazioni necessarie, tra cui quella dell’Usl”.
Nel frattempo emerge dalla vicenda, nella ricostruzione di Bovet, una mancanza di comunicazione di base con le varie componenti dell’ATI: “Da una parte c’è stata una scelta univoca, quella di Serenissima, da un’altra un silenzio assoluto e assordante. L’unica parte presente è stata Aosta Engineering che ha disciolto alcuni dubbi sul fatto che una componente dell’ATI risulti essere in liquidazione per fallimento. Ecogas invece non ha mai nemmeno risposto alle nostre sollecitazioni. Non ci è stato detto che all’interno dell’ATI c’erano dei rapporti fallimentari ed è da agosto che chiediamo quale sia lo stato di composizione dell’associazione di imprese per capire se ci fossero ancora i requisiti per la gestione, domanda rimasta ancora oggi senza risposta”.

Situazione ancora ingarbugliata, quindi, ma nella quale spicca l’iniziativa di Nicola Brischigiaro e della sua Apnea National School, presente a Variney da dodici anni, che si è proposto come ‘traghettatore’ per una gestione temporanea della piscina, coadiuvato da una decina di dipendenti e collaboratori, per non chiudere la struttura all’utenza: “Abbiamo dato la nostra disponibilità – spiega il noto apneista – soprattutto in base al ‘know-how’ che abbiamo raggiunto nel settore acquatico ed educativo negli anni. Noi lavoriamo a Variney cinque giorni a settimana, quindi speriamo che la soluzione per la gestione della piscina arrivi presto per evitare ulteriori disagi agli utenti e ai lavoratori. Noi siamo presenti lì da dodici anni, ci siamo, e saremo disponibili a dare una mano in caso di necessità”.
Un necessità impellente viste anche le potenzialità della piscina di Variney, potenzialità che possono andare al di là della lunghezza della vasca, il fattore incriminato segnalato dall’Asd Serenissima Nuoto: “Credo che la piscina di Variney – conclude Brischigiaro – possa davvero diventare un centro acquatico ed educativo di eccellenza. Anzi, sono sicurissimo che questo avverrà”.
 

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