Politecnico di Torino e Regione a braccetto: la sperimentazione funziona e produce frutti

Marco Gilli, Rettore del Politecnico di Torino: “Stiamo realizzando in Valle d’Aosta quel modello detto della tripla elica: università, enti pubblici e aziende, che poi è il motore dell’innovazione". Bilancio positivo dei primi tre anni.
Politecnico di Verrès
Società

Si conferma un connubio vincente quello attivato tra la Regione Autonoma Valle d’Aosta, il Politecnico di Torino e l’Università della Valle d’Aosta. A tre anni dalla firma dell’accordo oggi si è fatto il punto della situazione presso la sede del Politecnico di Verrès. Parlano all’unisono di sfida vinta il Presidente della Regione Augusto Rollandin e il rettore del Politecnico di Torino, Marco Gilli, intervenuti di fronte ad una platea di docenti, studenti e ricercatori che sono di casa al politecnico di Verrès. Le colonne portanti a Verrès sono tre: didattica all’avanguardia, ricerca e attività di laboratorio, con un ponte importante verso l’esterno grazie alla collaborazione con aziende trasversali.

Sul fronte della formazione i corsi universitari a Verrès si limitano al triennio, una scelta voluta per permettere ai giovani di confrontarsi anche con altri contesti, di uscire quindi dalla Valle e andare a Torino per il dottorato e le tappe successive. Un discorso valido soprattutto per chi ha fatto tutto il proprio percorso di studi tra queste montagne non avendo avuto occasione di confrontarsi con l’esterno. Resta il fatto che l’offerta formativa al Politecnico di Verrès ha una marcia in più grazie al paradigma utilizzato ed evidenziato da Marco Gilli, Rettore del Politecnico di Torino: “il nuovo modello formativo, impiega le nuove tecnologie per l’erogazione delle lezioni, fruibili anche on-line e accompagnate da attività di laboratorio e tutoraggi nella sede di Verrès. Una formula che ha dato risultati positivi poiché gli studenti a casa conseguono una formazione esattamente equivalente agli studenti che seguono ex-cathedra, con un livello di superamento degli esami che è assolutamente accettabile. È un paradigma che si sta affermando in tutta Europa e che diventerà fondamentale per l’offerta formativa che sta cambiando”.

Sperimentazione avviata a tutti gli effetti quindi e il futuro riserva novità tra le quali il perfezionamento del modello formativo, l’aumento del numero di studenti, sul fronte della ricerca si cercherà di sviluppare ulteriormente la collaborazione con le aziende e di investire anche su altri fronti come la ricerca in ambito alpino, nel settore ambientale ed energetico, nel settore dei rischi ambientali. Da questo punto di vista a seguito di un finanziamento regionale, nel febbraio 2013 sono state attivate due Unità di Ricerca, incentrate sul tema della sicurezza in montagna al fine di migliorare, tramite dispositivi meccatronici, la sicurezza delle persone che vi operano, e la seconda che lavora sul tema della rischi naturali in ambiente montano la loro gestione e le conseguenze. Tra i partner della prima unità di ricerca anche la Grivel srl e il comprensorio sciistico Courmayeur Mont-Blanc Funivie SpA.

Per valorizzare le nuove vocazioni culturali, scientifiche, tecnologiche e industriali del territorio e per attrarre studenti, ricercatori e investitori, l’accordo prevedeva lo sviluppo dei centri di ricerca esistenti e la creazione di nuovi, il supporto al trasferimento tecnologico e alla formazione d’eccellenza e specializzata. “E’ un bilancio molto positivo – ha evidenziato il presidente Rollandin – alla luce dei dati e di quanto fatto ritengo che come Regione abbiamo fatto insieme al Politecnico un investimento estremamente importante, non solo per i risultati ottenuti ma anche per la proiezione verso il futuro. Ci interessa infatti implementare la presenza di aziende che collaborino con l’Università e che vengano in Valle per sviluppare qui lavoro e quindi occupazione”.
L’attività di ricerca del Politecnico di Verrès ha puntato al potenziamento dei laboratori di meccatronica e di modellazione 3D e delle attività concentrate soprattutto negli ambiti delle tecnologie per il monitoraggio e la sicurezza del territorio, le energie rinnovabili e il risparmio energetico, la salvaguardia dell’ambiente e il ripristino degli ecosistemi. Così come all’elettronica, alla microelettronica e alla micro robotica.
 

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