La bellezza delle cose semplici. La proposta, nata nell’ambito del Progetto MisMi (Modello integrato di salute per una Montagna inclusiva), di passeggiate facili, adatte a tutti, alla scoperta del territorio della Valle d’Aosta ha riscosso un successo inaspettato.
Sono oltre 650 le persone, per lo più anziane, che hanno preso parte all’iniziativa “Camminiamo insieme” promossa dall’Azienda USL nei mesi di settembre e ottobre. Obiettivo ultimo del percorso: contrastare la sedentarietà come parte di un percorso terapeutico. Al punto che le passeggiate proseguiranno fino al mese di febbraio 2020. “Attraverso il volontariato e l’entusiasmo dei partecipanti sono convinto che potremo andare avanti anche oltre il finanziamento previsto” ha commentato durante l’incontro con i giornalisti il commissario Usl Angelo Pescarmona.
L’approccio adottato è quello che viene chiamato della “medicina di iniziativa” con cui nel 2018 è nato il Progetto MisMi, cofinanziato da fondi europei, che promuove la prevenzione e il monitoraggio dello stato di salute delle persone, in particolare con malattie croniche come l’ipertensione, il diabete, lo scompenso cardiaco e la bronchite cronica, che vivono in territori di media montagna della Valle d’Aosta e della Francia.
Quattro infermieri e quattro animatori si muovono sul territorio valdostano offrendo ai residenti un sostegno, sanitario o sociale a seconda del bisogno. “Il nostro obiettivo– ha spiegato il dott. Leonardo Iannizzi, il neo direttore dell’Area territoriale-distrettuale dell’Usl – da una parte mantenere il più a lungo possibile le persone in buona salute intercettando la cronicità prima che si manifesti”. Se le persone stanno bene poi va da sé che rimangono a vivere a casa loro e la media montagna non si spopola.
I pazienti visitati e seguiti dagli infermieri MisMI, in sinergia con i medici di base, sono stati 1267 per un totale di 2115 visite di cui 737 a domicilio. Sul piano sociale invece gli animatori di comunità hanno invece contattato 2. 681 cittadini, hanno organizzato attività ed venti a cui hanno preso parte oltre 19mila persone, hanno costruito reti e contatti con 50 pubbliche amministrazioni, 158 tra associazioni, cooperative, enti e parrocchie e 198 operatori dei servizi socio-sanitari.
Telefisioterapia: “la sperimentazione ha evidenziato criticità”
Unica criticità del progetto la sperimentazione prevista all’interno del Progetto Mismi della telefisioterapia ovvero l’esecuzione e la gestione delle attività di riabilitazione a distanza inizialmente prevista per una cinquantina di pazienti. “Si sono evidenziati i limiti della fisioterapia a distanza e le difficoltà di applicazione per cui abbiamo pensato, per il futuro, che si potrà essere riproposta ma su discipline come la logopedia” ha sottolineato Leonardo Iannizzi.