Quando a Cogne si giocava sul ghiaccio, la storia dell’Hockey Club Sant’Orso nel film di Gaël Truc

La squadra voluta da Arturo Allera nel 1975 si allenava prima nei prati di Sant'Orso e poi allo stadio di Revettaz, volando fino alla serie B. Un storia durata venticinque anni che ha saputo coinvolgere e divertire un intero paese.
PlayOffCogne phPaoloRey
Società

La sorpresa arriva dal Canada. Erano trent’anni che Lee Lo Presti non tornava a Cogne. Da quando prima nei prati di Sant’Orso e poi nello stadio di Revettaz, sulle sponde della Grand Eyvia, si giocava a hockey. L’alluvione del 2000 ha distrutto campo e tribune ma non ha cancellato i ricordi di chi ha fatto parte e ha tifato l’Hockey Club Sant’Orso. Una storia diventata un film grazie al regista Gaël Truc che l’ha raccontata nel cortometraggio Play-off presentato ieri sera – domenica 19 ottobre – al Cinema Grivola di Cogne davanti ad una sala gremita tra ex hockysti, tifosi di allora e curiosi. Tra loro c’era anche il canadese Lo Presti, che ha allenato la squadra tra il 1988 e il 1990.

Il Canada è la patria dell’hockey ma “i momenti migliori li ho vissuti a Cogne”, ricorda Lo Presti, nato in Sicilia e poi volato oltreoceano insieme alla famiglia. È stato questo sport ad avvicinarlo alla Valle, quando tra gli anni Ottanta e Novanta è tornato per un periodo in Italia, ospite dello zio a Torino. “Ho giocato per tre anni nella squadra di hockey di Aosta poi Arturo Allera mi ha voluto nell’Hockey Club Sant’Orso. Ciò che mi ricordo di più è l’atmosfera e l’accoglienza della gente, mi hanno accettato come uno di loro. Per me Aosta era l’hockey, Cogne era anche famiglia”.

Maestro di sci, restauratore, proprietario del ristorante Lou Ressignon, tappa fissa dei post partita, era stato proprio Arturo Allera a portare l’hockey a Cogne, fondando nel 1975 l’Hockey Club Sant’Orso di cui è stato presidente. Venticinque anni di storia che hanno saputo coinvolgere e divertire un intero paese. Oggi Allera non c’è più ma il suo ricordo è indelebile. “È stato lui a invogliarci a creare questa squadra e quando è nata qualcuno di noi non aveva mai messo i pattini ai piedi – racconta Andrea Farcoz, ex giocatore e protagonista del film insieme a Lo Presti, Alberto Enrietti, Daniele Gradizzi, Paolo Trento, l’aiutante coach Franco Romele e Joe Brazzale -. I primi allenamenti li facevamo nei prati di Sant’Orso in un campo creato con un idrante con 20 centimetri di ghiaccio da un parte e tre dall’altra per livellarlo un po’”. Solo dopo è stato costruito lo stadio di Revettaz.

“Le prime partite erano un disastro – prosegue Farcoz -, perdevamo trenta a zero ma non eravamo mai delusi. C’era una bella amicizia, abbiamo sempre continuato con entusiasmo e dopo due o tre anni sono arrivati i primi risultati fino ad arrivare a giocare in serie B. Abbiamo giocato i play-off ad Appiano Sulla Strada del Vino, vicino a Bolzano. È stata una bella esperienza, ci siamo confrontati con le squadre altoatesine”. L’Hochey Club Sant’Orso vantava tra i suoi sponsor anche la Parmalat di Calisto Tanzi. Allera lo aveva incontrato personalmente. Poi l’alluvione del 2000 e la fine degli anni dell’hockey a Cogne. Lo stadio viene travolto dalla furia dell’acqua – oggi al suo posto c’è l’area camper – e la squadra si scioglie.

È stato il film di Truc a far tornare a galla i ricordi. Quando era poco più di un’idea sulla carta, “Play-off” ha vinto il concorso per cortometraggi “Match & Catch” della Film Commission Vallée d’Aoste, incontrando la casa di produzione Red Sled Films. “Volevo fare un film d’archivio raccontando qualcosa che oggi non c’è più – racconta il regista, originario di Cogne -. Mi è venuta in mente l’immagine della patinoire che io ho vissuto per qualche anno da bambino ma non sapevo praticamente niente dell’hockey. Ho contattato Elisabetta Allera, la figlia di Arturo, che mi ha indirizzato verso alcuni ex giocatori. Mi è bastato bere un caffè con ognuno di loro per capire che c’era un film da fare”.

Il cortometraggio, vincitore del premio  Cvalps e di quello del pubblico al Cervino Cine Mountain, intreccia passato e presente grazie agli aneddoti dei suoi protagonisti, alle immagini delle partite dell’epoca ritrovate negli archivi Rai e a quelle girate lo scorso febbraio, con il ritorno in campo per una sera, al Palaghiaccio di Aosta, dei giocatori di allora. “Siamo partiti da Cogne con il pullmann, come succedeva quando giocavamo in trasferta, e abbiamo rimesso i pattini ai piedi. È stato molto emozionate”, dice Andrea Farcoz. Dal Canada, Lee Lo Presti ha seguito la sua squadra in videochiamata. “Mi è spiaciuto non esserci in quell’occasione – dice -. Sono dodici anni che non metto i pattini ai piedi ma per l’Hockey Club Sant’Orso lo rifarei subito”.

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