Pasquetta sottotono un po’ per tutti: il Lunedì dell’Angelo – complice una situazione metereologica decisamente instabile – non ha brillato neppure per le reines, che hanno ormai da anni una tradizione consolidata di combats di qualità all’indomani del giorno di Pasqua.
Non è stato così lunedì 1° aprile, nella seconda eliminatoria stagionale dei combats: terreno e ossa bagnate dalla pioggia dei giorni precedenti, sole solo a tratti e i postumi di una Pasqua bagnata fradicia hanno lasciato a casa il pubblico delle grandi occasioni, ma anche potenziali regine di grande spessore.
Fino a un certo punto, considerato il nome della reina che ha vinto la prima categoria. Caprice di Livio Pervier era una delle favorite della Regionale 2023, ma un sorteggio privo di senso della suspence la mise di fronte al primo combat a Suisse di Frassy e Chamonin, altra favorita della vigilia.
Caprice uscì al primo turno, Suisse pagò lo sforzo cammin facendo. Ora Caprice tornerà alla Croix-Noire e vestirà il numero 3: il test di Quart però non è stato probante, almeno per capire se la reina che arriva da Arpuilles è la stessa bovina ammirata sempre il lunedì di Pasqua del 2023 a Fénis. Bisognerà aspettare il 20 ottobre, per capire se il livello è quello che aveva impressionato tutti un anno fa.
Due finali in famiglia
Caprice, peraltro, si è fermata a quota tre combats, perché si è evitata la finale con la compagna di stalla Chanel: Livio Pervier non le ha volute mettere di fronte, perché sa che Caprice è la regina della sua stalla. Chanel chiude seconda e imbattuta, migliorando un poco il risultato ottenuto sempre nell’arena di Villefranche nel 2022 (fu terza).
Delle tre finali in programma, se ne è disputata una sola: anche la terza categoria – come vedremo tra poco – è terminata con un verdetto assegnato “a tavolino”, anche se il termine utilizzato non è corretto: il regolamento consente infatti a un allevatore di non mettere di fronte due animali di sua proprietà, perché consapevole che lo scontro non ci sarebbe.
Ritornando al primo peso, si piazzano al terzo posto Corbo di Diego Perrin di Quart – già vista all’opera all’Espace Mont Blanc di qualche anno fa a Chamonix – e Negra dei fratelli Clusaz, terza un anno fa a Valgrisenche.
L’altra finale “senza finale” riguardava il concorso di terzo peso, dove Michele Bionaz ha dimostrato che le sue bovine sono sempre all’altezza della situazione: l’allevatore di Brissogne, peraltro, ha rovinato la festa del comitato di Quart, che sperava quantomeno che una delle due semifinaliste dei fratelli Brillo potesse raggiungere la finalissima.
Invece la vecchia Texas – quarta qualificazione della carriera, qui reina nel 2022 – e la nuova Marsala hanno dovuto arrendersi al guru di Brissogne e alle sue nuove leve: vale per Flora e Pandora il discorso fatto per Caprice, ovvero che entrambe andranno riviste all’opera per ben definirne il carattere e la competitività.
Niente bosquet per il comitato di casa
Il pubblico di Quart aveva sperato in una finalista dalla stalla dei Brillo in terza categoria, e poco dopo ha applaudito la vittoria in semifinale di Feysan di Diego Verthuy: purtroppo per lui, però, la chance di vincere il concorso di casa si è infranto poco prima delle 15.30, quando Feysan si è arresa a una vecchia conoscenza del mondo delle batailles, ovvero quella Fontana che nel 2021 – sì, avete capito bene, tre anni fa: praticamente è trascorsa un’era geologica – si era laureata reina nel combat di casa del Pont-Suaz.
Fontana è la reina di Maurice Bollon di Charvensod, a confermare che il trend di quest’anno è che difficilmente i proprietari di reines hanno vita facile nelle eliminatorie di casa. Chiaramente il campione statistico è ancora limitato, perché due eliminatorie non sono una prova e soprattutto non hanno ancora fatto primavera: per sfatare questo tabù e per avere una domenica di sole tiepido aspetteremo (speriamo) l’appuntamento di domenica prossima a Saint-Marcel.
Ultima nota di cronaca legata al tabellone di seconda categoria: Clelia Bich ha presentato e qualificato per la prima volta Bronne, semifinalista al pari di Tiky di Italo Arlian. L’allenatore dello Sci Club Saint-Barthélemy e primo istruttore di Federico Pellegrino non ha quasi avuto il tempo di chiudere la stagione dello sci di fondo che già si trova ingabbiato nella passione delle reines.
Nel 2022 e nel 2023 era stato il custode – insieme all’amico di sempre Renzo Rosset – delle corna e delle virtù di Farchetta, due volte reina alla Croix-Noire. Questa volta ha presentato una bovina a suo nome, guadagnandosi il diritto di portarla in quell’arena dove ha già vissuto emozioni magiche: anche se di vittorie e di successi Italo Arlian ne ha visti parecchi, ma ha dovuto aspettare i 56 anni per conquistare questo traguardo personale. A riprova che nella vita chi persevera magari è diabolico, ma a volte può anche togliersi qualche soddisfazione.
Le qualificate
Prima categoria (27)
- Caprice di Livio Pervier di Aosta (790 chili)
- Chanel di Livio Pervier di Aosta (775 chili)
- Corbo di Diego Perrin di Quart (675 chili)
- Negra dei fratelli Clusaz di Morgex (620 chili)
Seconda categoria (22)
- Fontana di Maurice Bollon di Charvensod (560 chili)
- Feysan di Diego Verthuy di Quart (550 chili)
- Bronne di Clelia Bich di Pontey (567 chili)
- Tiky di Italo Arlian di Nus (560 chili)
Terza categoria (39)
- Flora di Michele Bionaz di Brissogne (507 chili)
- Pandora di Michele Bionaz di Brissogne (502 chili)
- Texas dei fratelli Brillo di Quart (508)
- Marsala dei fratelli Brillo di Quart (495 chili)