Saint-Nicolas: la commemorazione alla Banda di Vertosan ricorda Cesare Dujany

La cerimonia, organizzata dal Comitato Valle d’Aosta dell’Anpi- Associazione nazionale partigiani, si è conclusa con un ricordo del senatore e partigiano, morto il 31 marzo scorso.
L'assessora Certan ricorda Cesare Dujany a Saint-Nicolas
Società

Chantal Certan, Assessora all’Istruzione, ha partecipato ieri, sabato 27 luglio, a Saint-Nicolas, alla commemorazione dell’attacco da parte dei nazifascisti agli uomini della banda di Vertosan, al comando di Andrea PautassoBert”, che provocò 16 vittime.

La cerimonia, organizzata dal Comitato Valle d’Aosta dell’AnpiAssociazione nazionale partigiani, si è conclusa con un ricordo del senatore e partigiano Cesare Dujany, morto il 31 marzo scorso.

A rappresentare e intervenire in ricordo di Dujany, a nome della Giunta regionale, è stata dunque l’Assessora Certan, un uomo, ha spiegato “per cui ogni valdostano è in debito, non solo per i risultati della sua azione da politico, ma anche per l’esempio della rettitudine morale e della coscienza civile che ha dato durante ottant’anni di instancabile impegno per una Valle d’Aosta francofona, libera e responsabile”.

“Perché César Dujany – ha proseguito Certan -, che ci ha lasciato lo scorso 31 marzo, è stato soprattutto un modello e ogni persona che ha avuto la possibilità di conoscerlo non può negare di essere stata arricchita da questa conoscenza. I suoi ricordi, le sue riflessioni, il modo in cui li ha presentati, costituiscono altrettante lezioni e soprattutto l’opportunità di comprendere e amare meglio la nostra regione e la sua storia.”

Una cerimonia che è anche occasione, oltre che per commemorare, per guardare al giorno d’oggi: “In più occasioni, pubbliche e private – ha concluso Certan -, egli esprimeva le proprie preoccupazioni per una Valle i cui abitanti stavano perdendo i valori che lo avevano sostenuto durante la guerra e nei decenni di servizio in qualità di amministratore comunale, prima, e regionale poi, fino alle cariche parlamentari. Credo che proprio queste preoccupazioni costituiscano l’ultima e più importante lezione del senatore. Così come egli non cedette alle violenze e alle difficoltà della lotta partigiana, noi, oggi, dobbiamo dimostrarci altrettanto forti di fronte alle sfide che l’attuale contingenza storica ci presenta: la crisi generale delle democrazie occidentali ha fatto sì che gruppi o movimenti che si richiamano al fascismo siano tornate a diffondere idee che pensavamo fossero passate; intolleranza, nazionalismo esasperato, fanatismo e xenofobia si diffondono rapidamente in molti paesi europei, Italia compresa”.

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