Si sono presentati sotto il Municipio di Saint-Vincent vestito a lutto, rigorosamente in nero, sventolando le chiavi della proprie attività: alberghi, ristoranti ma anche attività artigianali, tutti chiusi a seguito dell’emergenza coronavirus. E’ il Flash mob – “non una protesta ma una proposta” – andato in scena oggi, martedì 5 maggio, nella riviera delle Alpi. La manifestazione, accompagnata da alcuni slogan “se apriamo falliamo” o “#iononapro” e ancora “non sta andando tutto bene”, si è svolta mentre nelle sale del municipio del paese il sindaco Mario Borgio, assieme all’Assessore Paolo Rollandin e ai capigruppo di minoranza Ruggero Meneghetti e Maurizio Castiglioni incontrava il portavoce Valerio Artaz. Presenti anche i rappresentanti locali di Adava Alessandro Perosino, di Confcommercio Francesco Davi, e di Confartigianato Tiziana Yon.
“Abbiamo sottoposto loro le nostre proposte contenute in un documento che abbiamo chiesto venga protocollato” racconta Artaz. “In serata avremo un incontro simile, ma via Skype, con l’amministrazione comunale di Chatillon“. Al gruppo di commercianti, artigiani e albergatori di Saint-Vincent, che si era riunito già nei giorni scorsi in maniera informale, si sono aggiunti altri colleghi dell’Unité Monte Cervino e della zona compresa fra Montjovet e Pont-Saint-Martin.
Fra le proposte portate sul tavolo dell’Amministrazione comunale di Saint-Vincent c’è la cancellazione o drastica riduzione della tari, della tassa di occupazione del suolo pubblico, dell’Imu e delle altre imposte comunali, l’annullamento della tassa di soggiorno per il primo quadrimestre 2020, la gratuità dei parcheggi nelle zone blu, la riduzione della burocrazia per il rilascio delle occupazioni suolo pubblico. Inoltre viene chiesta la la concessione temporanea di ampliamento superficie dehors per compensare la diminuzione di capienza del locale interno e del dehors stesso, l’autorizzazione temporanea per il dehors di prevedere deroga con prolungamento anche al periodo invernale senza imposte aggiuntive e senza pagamento Tosap (o Cosap) e il rilascio di autorizzazioni per l’occupazione suolo pubblico antistante l’esercizio commerciale per poter esporre i prodotti, compensando la limitazione di accesso all’interno dei locali imposta dalle misure di contenimento. Nel caso di esposizione di prodotti alimentari, rilascio autorizzazione in via generale per tutto il periodo di durata delle misure restrittive con solo una presentazione di scia sanitaria a costo zero, valevole per l’intero periodo.
Commercianti, albergatori e artigiani chiedono, inoltre, al sindaco di farsi portavoce verso l’amministrazione regionale della necessità “impellente” di avere aiuti a fondo perso.
“L’incontro è stato positivo. Ci fa piacere che l’amministrazione comunale abbia voluta ascoltare le nostre proposte e si sia impegnata a sottoporci con la prossima settimana le loro su alcuni temi – spiega ancora Artaz – mentre noi contiamo di portare loro una mappatura del paese per quanto riguarda la questione dehors”.