Si dovrà attendere un altro anno scolastico, o forse due, per popolare le nuove aule della scuola di Moron. Giugno 2022 è la data presunta di fine lavori per l’edificio situato sulla collina di Saint-Vincent. Intanto i piccoli alunni continuano a scendere a valle, nel capoluogo. 27 bambini dell’infanzia, suddivisi in due sezioni, sono temporaneamente ospitati a Villa Romolo, sede dell’Office du Tourisme, in via Roma. 51 alunni della primaria si recano invece, ogni giorno dal lunedì al venerdì, presso la scuola “André Ferré” in Piazza della Chiesa.
Una chiusura forzata seguita dalla demolizione dell’intera struttura che non ha superato le verifiche antisismiche. L’edificio, raso al suolo, è ora in fase di ricostruzione. Per il rifacimento della scuola, a norma dal punto di vista sismico, la spesa impegnata dal Comune si aggira intorno a un milione e settecentomila euro. I lavori, iniziati nel 2019, avrebbero dovuto concludersi nel febbraio 2022. Rispetto alla tabella di marcia solo quattro mesi in più, che potrebbero però causare lo slittamento di un intero anno scolastico se si considera che le scuole terminano nel mese di giugno. Ritardi dovuti, precisa il primo cittadino Francesco Favre, all’emergenza sanitaria che nel primo lockdown ha imposto la chiusura dei cantieri.
Nel frattempo, la scorsa settimana, la Giunta comunale ha deciso di mettere all’asta la vecchia scuola di Moron, ormai inutilizzata dagli anni Cinquanta. Quarantacinquemila euro è il valore medio di mercato dell’immobile che conta quasi duecento metri quadrati di superficie interna lorda. Già nel 2017 c’era stato un tentativo di alienare l’edificio, ma l’asta era andata deserta.
Puntuale l’osservazione del consigliere di minoranza Erik Camos. “È arrivato il momento di fare una programmazione di lungo termine sull’utilizzo delle strutture scolastiche, anche tenendo conto del calo demografico. L’amministrazione sta continuando a portare avanti la realizzazione di strutture per l’educazione in vari punti del paese”. Un esempio? La ristrutturazione dell’ex pizzeria presso i Giardini Praduman destinata a spazio pertinenziale alla scuola dell’infanzia e ad attività di doposcuola.
Il Sindaco ribatte “la questione della decrescita demografica sarà un problema non solo per la scuola della collina, ma anche per quelle del borgo”. Rispetto ai lavori nella frazione di Moron specifica che l’avvio del progetto è avvenuto durante la precedente amministrazione. Mentre sull’ex pizzeria chiarisce “non è una scuola, è uno spazio aperto e può avere più funzioni”. “Consci del calo demografico ne prenderemo atto. Bisognerà contare i numeri nel momento in cui il problema sarà chiaro” conclude Francesco Favre.