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Anche Aosta partecipa allo sciopero generale per Gaza: in corteo oltre mille persone

La manifestazione si inserisce all’interno di una più ampia giornata di mobilitazione nazionale che si sta svolgendo in numerose città italiane a sostegno della Palestina e della Global Sumud Flotilla.
Società

Oltre un migliaio di persone hanno preso parte questa mattina, venerdì 3 ottobre, allo sciopero generale, indetto a livello nazionale, per chiedere la pace in Palestina. Alla mobilitazione, che ha attraversato le vie di Aosta, si sono uniti via via centinaia di manifestanti, tra cui numerosi studenti e studentesse.

Il presidio, organizzato dalla Cgil con l’adesione anche del sindacato autonomista Savt, è partito da piazza Arco d’Augusto per poi trasformarsi in corteo. I partecipanti hanno sfilato lungo via Torino, bloccando momentaneamente il traffico, per raggiungere Palazzo regionale e concludere la manifestazione in piazza Chanoux. La deviazione in piazza Deffeyes, non prevista, è stata guidata da un nutrito gruppo di giovani che hanno i guidato i manifestanti con cori.

Numerose le bandiere della Palestina e della pace che hanno sventolato tutta la mattina, oltre a striscioni con slogan come “Stop al genocidio”, “Fate silenzio quando i bambini dormono, non quando muoiono” e “Flotilla di terra”, a sostegno della Global Sumud Flotilla. Più volte si è levato il grido “Free Palestine”, accompagnato da cori e applausi. Diversi gli interventi che hanno espresso critiche nei confronti del governo nazionale.

Sciopero generale in difesa di Flotilla per Gaza: organizzato un presidio anche ad Aosta

2 ottobre 2025 

Venerdì 3 ottobre anche la Valle d’Aosta scenderà in piazza in difesa della Flotilla per Gaza. A chiamare a raccolta la popolazione è la Cgil che ha indetto uno sciopero generale, organizzando con la sede locale un presidio in piazza Arco d’Augusto ad Aosta a partire dalle 9.30, nell’ambito dello sciopero generale nazionale in difesa della Flotilla per Gaza.

“L’aggressione contro navi civili che trasportavano cittadine e cittadini italiani, rappresenta un fatto di gravità estrema.  – spiega in una nota la Cgil, annunciando, in difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza, lo sciopero generale nazionale di tutti i settori pubblici e privati per l’intera giornata di venerdì, 3 ottobre –  Un colpo inferto all’ordine costituzionale stesso che impedisce un’azione umanitaria e di solidarietà verso la popolazione palestinese sottoposta dal governo israeliano ad una vera e propria operazione di genocidio. Un attentato diretto all’incolumità e alla sicurezza di lavoratrici e lavoratori, volontarie e volontari imbarcati. Non è soltanto un crimine contro persone inermi, ma è grave che il governo italiano abbia abbandonato lavoratrici e lavoratori italiani in acque libere internazionali, violando i nostri principi costituzionali”.

Tante le manifestazioni organizzate in tutta Italia nella giornata di mobilitazione.

Anche il Savt aderisce allo sciopero

“A seguito dell’intensificazione del conflitto di Gaza il Savt ha valutato e analizzato con attenzione e preoccupazione lo sviluppo della situazione. Nella speranza che le diplomazie internazionali riescano realmente a mettere fine al conflitto, il Savt solidarizza con gli equipaggi della Flotilla fermati dal Governo israeliano, in violazione delle norme del diritto internazionale. L’auspicio è che gli aiuti umanitari presenti sulle navi vengano consegnati al popolo di Gaza, altrimenti gli sforzi compiuti dalla Flotilla sarebbero vanificati”.

A scriverlo, in una nota, il sindacato valdostano, che aggiunge: “Per evitare che la situazione possa sfuggire di mano, si sottolinea la necessità che il Governo italiano continui ad impegnarsi attivamente per la tutela e l’incolumità dei cittadini italiani impegnati nella missione umanitaria, adottando tutte le iniziative politiche e diplomatiche necessarie verso il governo israeliano, ciò nel più ampio quadro delle iniziative di pace volte ad interrompere il genocidio in corso a Gaza”.

Non solo: “È fondamentale che i cittadini siano sensibilizzati e coinvolti in maniera attiva su queste tematiche per trasmettere un messaggio di pace. Per questo motivo, come Savt, riteniamo che sarebbe importante che le parti sociali riuscissero ad avere una visione comune. In questa direzione sottolineiamo l’importanza di riuscire ad organizzare, per il futuro, azioni sindacali unitarie che coinvolgano un maggior numero di soggetti a livello confederale, affinché risultino più incisive e condivise”.

“Sottolineiamo – aggiunge il Savt – come siano da condannare gli episodi di violenza che hanno caratterizzato le manifestazioni che si sono svolte nelle città italiane, che nulla hanno a che vedere con la volontà di sensibilizzare affinché si possa arrivare alla fine del conflitto di Gaza. Con l’auspicio che lo sciopero del 3 ottobre possa essere realmente un momento di riflessione sulla gravità di quanto sta avvenendo e in un qualche modo possa essere lo strumento per rafforzare l’azione di mediazione in atto da parte delle diplomazie internazionali”.

Annullati tutti gli spettacoli di T*Danse del 3 ottobre a Plus Aosta

Il festival T*Danse partecipa allo sciopero generale in difesa della Global Sumud Flotilla in rotta verso Gaza che ha subito un grave attacco la notte scorsa. In solidarietà con il popolo palestinese e contro il genocidio in atto, il 3 ottobre il festival si ferma. Gli spettacoli in programma a Plus Aosta non andranno in scena. “Con Gaza nel cuore ribadiamo con forza la nostra solidarietà al popolo palestinese e alla Flotilla” commenta la direzione artistica.

30 risposte

  1. Evidentemente a qualcuno non solo mancano i basilari dell’educazione civica (che rinuncio a spiegare a chi dimostra di avere capacità di argomentare, perché, per conto mio, è in malafede) ma manca anche la conoscenza dell’origine di questo sciopero e dello slogan “bloccate tutto”, pronunciato nei video dei rapiti prima di buttare in mare il loro cellulare. La protesta nasce dall’attivismo degli operai dei porti, che stanno bloccando container di armi destinati ad Israele, in particolare dai Camalli, stimolando la cooperazione di tutta la città. Il loro annuncio “bloccheremo tutto”, è legato alla consapevolezza che l’incolumità dei partecipanti alla missione sarebbe stata garantita dal sostegno dei cittadini alla loro iniziativa, arrivando a bloccare tutto se avessero perso i contatti con gli attivisti sulle barche. Se poi, i sindacati o i partiti di opposizione ne trarranno beneficio, non è dato sapere. Ma potevano fare diversamente? Potevano non accodarsi? Ai tempi dell’Antimafia, c’era chi contestava che i preti dovessero occuparsi di mafia. Qui è la stessa cosa: cittadini che surrogano per l’inerzia e la complicità dei governi. E si sa che mafie, guerre, terrorismi sono collegati e che si riverberano sulla qualità della sanità, dell’assistenza e dell’istruzione.

    1. Lei sa argomentare con dovizia di particolari. Ma, se è lecito avere un’opinione diversa dalla sua senza esser tacciato d’ignoranza, le rispondo quanto segue 1) questo è stato uno sciopero illegittimo vietato dal garante 2) E’ stato uno sciopero con fini politici contro il governo 3) Ha causato disagi ai lavoratori che sono stati impossibilitati di recarsi al lavoro 4) Si sono verificati numerosi atti di vandalismo 5) A livello pratico non ha portato nessun beneficio al popolo palestinese e a livello simbolico ha nauseato i milioni di cittadini che non hanno voluto scioperare 6) Ricordatevi che rappresentate solo una parte dell’Italia e per giunta minoritaria, violenta ma…..mooolto istruita….

      1. Le dirò di più: le nostre proteste – che devono continuare ed espandersi – sono direttamente proporzionali agli sforzi dei governi per porre fine al genocidio. E basta vedere le reazioni scomposte della Ministra per capirlo.
        Poi, a parte che non si è mai visto uno sciopero senza fini politici a favore di una politica governativa, se il governo Meloni non fosse complice, non avrebbe temuto di partecipare alle manifestazioni, che sono importanti anche per smuovere e aiutare gli Israeliani a ribellarsi al loro governo: loro sì che devono rovesciarlo.
        Ancora, citando il Ministro degli Esteri: il Garante, fino a un certo punto 😂
        Infine: esiste qualcosa di più importante anche dell’impegno più importante. E se avessi dei figli me li sarei caricati sulle spalle e li avrei portati per strada, come hanno fatto in molti. Perché – e questo è il nocciolo secondo me – come si fa a chiedere a chiunque di rispettare le regole della convivenza quando chi istituzionalmente deve dare l’esempio non lo da?
        La testimonianza e la trasmissione dei valori attraverso la protesta nulla hanno da spartire con la violenza.

  2. Allora, per sostenere i terroristi di hamas, smettiamo completamente di lavorare e studiare, blocchiamo l’economia e torniamo all’età della pietra. Complimenti, davvero.
    Vi si avvicina una grande guerra da est (la russia), e voi vi siete lasciati coinvolgere in un’operazione antiterrorismo schierandovi dalla parte dei terroristi.
    Mi chiedo se il 7 ottobre uscirete anche voi per commemorare le vittime del massacro di massa compiuto dai “palestinesi” il 7.10.2023.

    1. ha ragione, con questo sciopero abbiamo fermato il governo del fare, il governo che ha rimesso in sesto la sanità, che ha bloccato i migranti, che ha messo fine alla legge Fornero, che ha promosso la pace e in pochi giorni ha portato i viveri a ghaza, che ha riportato i treni ad essere puntuali, che ha fatto scendere l’inflazione… Ma che non riesce a dire la parola genocidio.
      Condannerei anche i nostri avi che scioperando e manifestando hanno conquistato molti dei nostri diritti… così forse torneremo davvero all’età della pietra, quei bei tempi dove non si poteva scioperare, dove le donne non avevano diritto di voto, dove le ore di lavoro erano ben più di 36, ecc. ecc.

    2. Un’operazione antiterrorismo?! Mannaggia, ma perché non abbiamo sterminato i siciliani … Che sciocco il generale Dalla Chiesa che non c’ha pensato!
      P.s.: I Russi non mangiano più i bambini, ora li digeriscono pure 👋

  3. Era ora che ci si mobilitasse contro questo genocidio criminale attuato da uno stato suprematista e razzista. Sono idealmente in piazza anche io, invece quello che fa questo governo è scandaloso, continua a rufornire di armi ed esplosivi lo stato genocida, goberno complice di un genocidio e qui leggo “commenti” anche di soggetti senza vergogna nè umanità, anzi vergogna dell’umanità.

    1. Siete voi la vergogna dell’umanità, odiate non solo i vostri avversari politici ma anche il vostro Paese. A forza di perdere elezioni non sapete più dove attaccarvi e vi affidate alle violenze di piazza ed a una certa magistratura. Preparatevi a rosicare anche alla prossima legislatura !

  4. Uno sciopero proclamato per bloccare l’Italia. E le vere motivazioni sono esclusivamente di politica interna e risiedono nel desiderio di dare una spallata al governo italiano. La sinistra non ha più argomenti di fronte alla propria sconfitta e ininfluenza dovuta al tradimento dei propri ideali; i sindacati della sinistra non rappresentano più i lavoratori perché per troppo tempo hanno fatto altri interessi. Ecco dunque la soluzione escogitata da queste menti semplici: “blocchiamo tutto”. E’ un modo di ragionare infantile e cinico allo stesso tempo, con una rincorsa a chi si pone più all’estrema sinistra tra USB, Landini, Conte e Schlein.
    La gente purtroppo non si è ancora resa conto che si sta facendo strumentalizzare dalle “Primarie Gaza” dalle quali uscirà la nuova leadership della sx italiana. Ma diamo tempo al tempo e lo capiranno tutti, quasi tutti.
    Quanto alla democraticità di coloro che bloccano treni, strade, atenei, scuole…
    Io sapevo che il diritto di sciopero è sacrosanto e consiste nell’astenersi dal proprio lavoro in segno di protesta. Andare a fare barricate, invadere stazioni ferroviarie, spaccare i beni comuni, impedire la vita delle altre persone, creare picchetti per impedire il lavoro, lo studio e gli spostamenti altrui, questo non è diritto di sciopero, è attività antidemocratica e antisociale. Non per nulla, quelli che stanno mettendo fisicamente in atto tutto ciò sono gli antagonisti, i centri sociali, seguiti dalla massa di coloro che non riescono a cogliere le vere dinamiche in atto.
    Come sempre il tempo sarà galantuomo. Purtroppo, dopo aver perso milioni di ore di lavoro, di studio e di crescita della nazione.
    Piccolo consiglio, andate ad informarvi sulla linea adottata nei confronti della flottilla da Stati come la Spagna e la Svezia, ad es., e vedrete.

    1. La propaganda meloniana, volgare e irrazionale, evidentemente fa presa sulle menti labili, costei aveva avuto l’aidire di affermare che la Flotilla, che traparentesi comprende 45 Paesi del Mondo in realtà servisse a contrastare il candidato della destra nelle Marche, come si fa ad affermare falsità simili e a trovare qualcuno che gli crede per me è incredibile.
      Complimenti per il leasing totale delle menti.

    2. …” i sindacati della sinistra non rappresentano più i lavoratori perché per troppo tempo hanno fatto altri interessi” … il confronto tra questi e, ad esempio, Lama è impietoso per gli odierni sindacalisti

  5. Questo sciopero danneggia i lavoratori ed il nostro Paese. E’ uno sciopero politico che sopraggiunge in un momento molto delicato e che non servirà a niente se non a fomentare gli animi e a creare disordini. E’ un atto assurdo ed irresponsabile e chi l’ha indetto se ne assumerà le responsabilità. Se avete voglia di far casino, difendete i lavoratori, fate i sindacalisti non gli agitatori. Vergognatevi!!!!

    1. Perfettamente d’accordo, così come sono d’accordo con chi dice che la partenza delle navi per Gaza non aveva lo scopo di portare aiuti ma lo scopo tutto politico di sfidare Israele e costringerlo a reagire per poi additarlo davanti al mondo intero.

    2. Ma mi facc ia il piacere, si vergogni, peccato che i personaggi comne lei non conoscono questo termine ed evitano gli specchi.

  6. Il giorno è ininfluente, non si tratta di fare il fine settimana lungo, infatti le persone lavorano anche il sabato e la domenica in molti settori. Inoltre non dimentichiamo che chi sciopera ha una decurtazione nello stipendio. Scioperare è un diritto, non un obbligo. In questo caso è un modo per esserci e per dimostrare che non siamo disumani.

  7. E dopo questo sciopero gli israeliani non bombarderanno più i palestinesi. A volte mi sembra di essere al bar, come quando tutti commentano la passata partita di calcio e si improvvisano allenatori, elargendo idee astratte sul da farsi, senza un minimo competenza. Allora perché non fare una manifestazione per Haiti , dove in due anni sono morte più persone che in Ucraina. Dimenticavo le mode sono mode

    1. Le manifestazioni non fermano le bombe dall’oggi al domani, ma servono a qualcosa di più profondo: tengono viva l’attenzione, costringono governi e media a non ignorare i massacri. Se fosse vero che le piazze sono inutili, allora le donne non avrebbero conquistato il voto, i diritti civili non sarebbero mai arrivati, e l’apartheid sarebbe ancora lì. Parlare di ‘mode’ è un modo semplicistico per non assumersi responsabilità.
      Manifestare è un diritto e un dovere democratico: è il modo con cui i cittadini ricordano al potere che non possono restare in silenzio davanti a un genocidio.

  8. Mmhhh….non ricordo una tale mobilitazione quando la fornero ci massacro’…..( p.s. la f minuscola non è un errore)

    1. Alcuni aspettavamo che questo governo la cambiasse, e invece l’ha peggiorata, la Fornero.
      E cmq qui non c’è sindacato o partito che tenga. L’affermazione e la difesa dei diritti, della Costituzione, passano attraverso i Lavoratori. La Sindaca e l’Arcivescovo di Genova l’hanno capito. Qui, nonostante la medaglia 🏅 d’oro della Resistenza alla nostra Regione, le autorità non hanno ancora capito che devono schierarsi. Ieri sera è stato messo in discussione il diritto dal nostro Ministro degli Esteri: è chiaro che siamo ben oltre il limite …

    2. Grazie Elsa Fornero per aver avuto il coraggio di firmare una delle riforme più giuste e necessarie della storia di questa disgraziata Repubblica.
      Peccato solo non sia riuscita a mettere mano ai privilegi acquisiti dei troppi baby pensionati e retributivi che stanno continuando a incassare molto più di quanto versato, di fatto sottraendo risorse a chi attualmente lavora e contribuisce.

      Parlare di “massacro” per avere dovuto lavorare qualche anno in più, proprio mentre a Gaza muoiono migliaia di persone… Un vero tocco di classe!

  9. Dedico una citazione alla Sig.ra che confonde il weekend lungo con la rivoluzione:
    «Un comportamento 1) supponente, 2) prepotente, 3) arrogante, 4) offensivo, 5) ridicolo. Nessuna disponibilità ai cambiamenti. È una con cui non si può andare d’accordo».

  10. … Senza polemiche politiche o di sorta, ma qualcuno sa spiegarmi perché gli scioperi si svolgono sempre di venerdì?? E’ una cosa che mi chiedo dalla notte dei tempi, giuro!

    1. Viene fatto di venerdì perché chi organizza gli sciperi sa benissimo che ormai nessuno fa più niente solo per un ideale, deve esserci sempre un tornacconto, come la possibilità di poter fare il week-end lungo al mare. E poi per colpa dei coglioni che approfittano dello sciopero per farsi il week-end al mare vengono demonizzati tutti, anche coloro che allo sciopero ci credono ancora e scendono in piazza per alimentare la movimentazione di massa nella speranza che i governi si diano una mossa. Invece stare in poltrona a polemizzare sugli attivisti e su quelli che scendono in piazza quello si che è utile. E poi magari tutti a guardare film come il “Nato il 4 luglio” e pensare “quelli si che erano dei grandi”. E’ vero per l’Ucraina non c’è stata la stessa movimentazione… ha ragione quello che ce lo sta facendo notare. Allora continuiamo a non fare niente. Tanto non cambia…. E se invece cambia? Quelli che sono partiti li ammiro, hanno un coraggio da leoni, stanno mettendo la loro vita in pericolo oppure rischiano di farsi sbattere in una prigione israeliana per il resto della loro vita, lo fanno per aprire gli occhi al mondo, alla gente comune, come noi, per farci scendere in piazza e bloccare servizi, creare disagi non per il gusto di farlo, ma per dire basta. Come arriva la nostra voce se non in questo modo??? Non è mettendo quattro selfie sui social scrivendo “io sono contro la guerra” che le cose cambiano.

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