Sono cominciati da qualche settimana i lavori di conversione degli impianti sul territorio regionale in previsione della scadenza del mese di settembre 2009, quando in Valle d’Aosta si spegnerà definitivamente il segnale analogico per passare al digitale terrestre, “sine qua non” per vedere qualcosa sul piccolo schermo.
Tutti i valdostani dovranno perciò possedere un decoder per guardare la televisione. Questo passaggio, che in questa fase si traduce nella sostituzione delle apparecchiature e nell’adeguamento dei 73 impianti sul territorio (43 di Rai Way e i restanti di proprietà delle Comunità montane) permetterà alla Valle d’Aosta di ampliare la copertura del segnale ed il “work in progress” riguarda anche l’offerta di nuovi format che saranno proposti dalla sede regionale della Rai.
Scompare così in Valle il segnale analogico e si apre l’era del digitale, delle nuove opportunità concesse dall’interattività e dei nuovi servizi, di una definizione del segnale migliore, di un ventaglio di proposte maggiore e di molto altro. A spiegare il nuovo sistema di trasmissione di canali televisivi che anche per la Rai rappresenta un’importante innovazione è stata questa mattina una conferenza stampa che si è svolta nella sede Rai di Viale Mazzini a Roma alla presenza, tra gli altri, del Sottosegretario allo Sviluppo economico, Paolo Romani, del Presidente Rai Paolo Garimberti, del Direttore generale Rai Mauro Masi.
Oggetto dell’incontro è stata la presentazione della transizione al digitale terrestre in quelle regioni che si affacciano per la prima volta all’era “moderna della trasmissione del segnale televisivo”. Per la Valle d’Aosta si è trattato di un “ripasso”.
Oggetto dell’incontro è stata la presentazione della transizione al digitale terrestre in quelle regioni che si affacciano per la prima volta all’era “moderna della trasmissione del segnale televisivo”. Per la Valle d’Aosta si è trattato di un “ripasso”.
I valdostani sono stati, infatti, protagonisti di questo processo nell’aprile del 2007, quando si verificò la prima fase, “switch over”, di Rai Due e Retequattro, che ora sta interessando altri territori italiani. La prossima tappa per la Valle d’Aosta sarà quella definitiva, lo “switch off” previsto dal 14 al 23 settembre 2009. Il passaggio integrale al digitale toccherà a stretta distanza di tempo le province di Torino, Cuneo e parte della provincia di Asti in Piemonte dal 24 al 9 ottobre; il Trentino dal 15 al 30 ottobre; l’Alto Adige dal 26 ottobre al 13 novembre; dal 16 al 30 novembre il Lazio, esclusa la provincia di Viterbo: dal 1 al 16 dicembre la Campania.
La prima regione a testare la formula del digitale terrestre a 360° è stata la Sardegna, entro il 2012 saranno tutte le regioni italiane secondo una transizione progressiva per aree e regioni. Secondo stime fatte dalla Rai già nel secondo semestre 2009 la tv sarà solo digitale, oltre che in Sardegna, in Valle d’Aosta, Campania, Trentino Alto Adige e in Piemonte. Entro i prossimo due anni oltre il 70% della popolazione italiana passerà al digitale.
Cosa cambia in Valle d’Aosta in previsione di settembre? “Nulla” spiega Severino Zampaglione, responsabile Rai Way per la Valle d’Aosta, l’azienda che ha l’incarico di occuparsi degli interventi per il passaggio dall’analogico al digitale oltre che del monitoraggio della qualità tecnica del segnale. “In Valle d’Aosta il segnale è buono – spiega ancora Zampaglione – e, rispetto alla media italiana, siamo ben al di là della copertura. Il passaggio definitivo, infatti, amplierà ulteriormente la copertura del segnale, con un’offerta di canali inizialmente più ampia sull’area centrale della vallata e progressivamente sulle valli”. Non mancheranno “France 2” e il canale della tv Suisse Roman, i cui segnali saranno ospitati in un primo tempo sul Mux1 della Rai (che include Raiuno, Raidue e Raitre) così come definito da accordi in itinere tra Ministero, Rai e Regione.
Sul fronte decoder problemi non ce ne dovrebbero essere, data la buona qualità del segnale digitale in tutta la Valle. Il Ministero e la Rai, da questo punto di vista, invitano ad acquistare quei decoder contrassegnati dal “bollino blu” che certifica da parte di DGTVi (l’associazione dei network televisivi che segue e muove tutte le iniziative di diffusione del digitale terrestre) la buona ricezione dei programmi in chiaro, a pagamento e sei servizi interattivi. Qualche problema potrebbe invece arrivare da quei decoder detti “zapper” che si limitano alla ricezione dei canali televisivi gratuiti, vecchi e nuovi.
Le novità in Valle riguardano alcuni contenuti dell’offerta Rai regionale. “Stiamo predisponendo un approccio dei contenuti globale e locale – spiega Giacomo Sado, responsabile della Redazione giornalistica del TGR Valle d’Aosta – immaginiamo un format sui temi della salute, sanità e benessere rivolto ad un pubblico valdostano, affiancato da un format sugli stessi temi però più divulgativo e rivolto ad un pubblico internazionale”.