Beppe Severgnini e la sua lucida e ironica riflessione saranno protagoniste mercoledì 19 gennaio ad Aosta. Il noto giornalista e scrittore sarà infatti presente alle ore 18 alla Libreria “Á La Page” Rue Maillet 5 per incontrare il pubblico e firmare le copie di “La pancia degli italiani” il suo ultimo libro che tenta di rispondere alla domanda “Perché la maggioranza degli italiani ha appoggiato e/o sopportato Silvio Berlusconi per tanti anni? Non ne vede gli appetiti, i limiti e i metodi?” Risposta: li vede eccome.
Per Severgnini dunque è inutile spiegare il personaggio ai connazionali perché ogni italiano si ritiene depositario dell’interpretazione autentica. In questa situazione diventa “utile invece provare a spiegare Berlusconi ai posteri: un giorno si chiederanno cosa è successo in Italia”.
Severgnini sarà poi il relatore della serata che si terrà a Palazzo regionale alle ore 21 dal titolo la “comunicazione del quotidiano” organizzata dal Comitato Regionale per le Comunicazioni nell’ambito del ciclo di conferenze “L’altra comunicazione”. L’argomento della “comunicazione del quotidiano” fa riferimento a tutte le informazioni che, nel corso di una normale giornata trascorsa tra lavoro, famiglia e impegni vari, il cittadino finisce per assorbire distrattamente dai vari mezzi di comunicazione. Sovente queste informazioni costituiscono le “basi del sapere” su cui la gente comune fonda il proprio sapere e le proprie convinzioni in merito a cronaca, società, politica, sport, spettacolo e scienza. Come sempre sarà un ironico e graffiante Severgnini a condurre la riflessione.
Beppe Severgnini è laureato in diritto internazionale ed è stato corrispondente a Londra per Il Giornale di Montanelli, inviato in Europa orientale, Russia e Cina, distaccato presso The Economist nonché corrispondente a Washington per La Voce. Dal 1998 conduce il forum “Italians” sul Corriere della Sera, collabora con molte testate di informazione televisiva e radiofonica. Nel 2001 la Regina Elisabetta II d’Inghilterra gli ha conferito il titolo di “Officer of the Bristish Empire” e a Bruxelles, nel 2004, è stato nominato “European journalist of the year”.
