Shiloh Verrès, Adu Vda: “Impedire lo smantellamento dell’impianto”

Il movimento chiede inoltre alla Regione di dotarsi "al più presto di un complessivo piano industriale per il rilancio del settore, prevedendo anche forme di intervento diretto nelle realtà chiave per lo sviluppo economico regionale e sostenendo forme di recupero delle unità in crisi da parte dei lavoratori".
Shiloh Industries Italia
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“Impedire lo smantellamento dell’impianto di Verrès” e impegnarsi “a dare continuità all’attività della Shiloh, ricercando eventualmente un nuovo proprietario interessato a investire sullo stabilimento”. E’ quanto chiede al gruppo di lavoro recentemente costituito Adu Vda.

“La vicenda della Shiloh e dei suoi 150 lavoratori non è che l’ennesima tappa di un lento e inesorabile stillicidio della capacità industriale locale” sottolinea in una nota il movimento “Lavoro, reddito, competenze, tecnologia, futuro: tutto questo continua a defluire dai confini regionali senza che si sappia andare oltre alle pur indispensabili misure “cuscinetto”, necessarie a dare momentaneo sollievo ai lavoratori”.

Secondo il Movimento “una realtà produttiva in grado di rappresentare il fiore all’occhiello nei processi di rinnovamento e modernizzazione del settore automotive va sostenuta e accompagnata in un processo di consolidamento e riconversione (l’importanza delle leghe in magnesio è cruciale in molteplici settori), processo che deve essere integrato in uno sguardo complessivo di sviluppo del territorio e di investimento sui settori strategici per rilanciare l’industria locale e favorire lo sviluppo di filiere in grado di rinvigorire il tessuto produttivo valdostano (dalla mobilità sostenibile ed elettrica ai settori hi-tech, dall’ICT alla meccatronica e alla robotica)”.

Infine l’auspicio di Adu Vda è che la Regione “si doti al più presto di un complessivo piano industriale per il rilancio del settore, prevedendo anche forme di intervento diretto nelle realtà chiave per lo sviluppo economico regionale e sostenendo forme di recupero delle unità in crisi da parte dei lavoratori”.

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