Si svolge ad Aosta la prima festa Albanese

Sabato 25 settembre 2004 a partire dalle ore 18 presso il Centro Anita di via Garibaldi 7, ad Aosta, si svolgerà la prima festa Albanese organizzata dal Centro Comunale Immigrati Extracomunitari, il servizio dell'Assessorato...
Società

Sabato 25 settembre 2004 a partire dalle ore 18 presso il Centro Anita di via Garibaldi 7, ad Aosta, si svolgerà la prima festa Albanese organizzata dal Centro Comunale Immigrati Extracomunitari, il servizio dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Aosta, gestito dalla Cooperativa sociale La Sorgente in collaborazione con alcuni rappresentanti della comunità albanese.
Balli, musica e degustazione di prodotti tipici offriranno momenti di socializzazione e aggregazione alla locale comunità albanese e la possibilità, per la popolazione valdostana di incontrare questa cultura.

La serata inizierà con una breve introduzione sulla storia della cultura albanese.
Alle ore 20 si esibiranno i bambini del gruppo artistico Pranvera di Ravenna in uno spettacolo di danza e musica albanese con i costumi tipici delle diverse regioni d’Albania. Il gruppo costituitosi durante un corso di lingua, cultura e folklore albanese organizzato “dall’Associazione Integriamoci insieme” di Ravenna è formato da figli d’immigrati, nati in Italia o giunti con il ricongiungimento familiare.
Infine alle ore 22 il gruppo Leonard Toma Band di Milano offrirà un concerto di musica etno pop. Il gruppo nato nel 2002 e’ una band multietnica che riunisce i suoni balcanici e quelli orientali con quelli occidentali. Nel ottobre 2002 la band ha partecipato alla realizzazione della colonna sonora del film ” Doctor Zhivago”, uscito in anteprima mondiale nel 2003.

La finalità principale della festa ? sottolinea Ivan Rollandin, operatore del CCIE – è quella di dare visibilità e far conoscere le peculiarità culturali, peraltro molto variegate, di una comunità presente da diversi anni in Valle d’Aosta.
Gi albanesi residenti sono 421 e contribuiscono, con la loro presenza ed il loro lavoro, allo sviluppo economico, sociale e culturale della regione.
Questa iniziativa, inserita nel quadro più ampio di azioni messe in atto dal CCIE per contribuire a fare breccia nel muro delle diffidenze reciproche, rappresenta un momento significativo di scambio e di incontro fra la popolazione locale e gli immigrati albanesi.”

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