Tor des Géants, trionfa Marco Gazzola

Lo svizzero è andato fortissimo, abbassando il tempo del vincitore dello scorso anno Ulrich Gross, di circa 5 ore e mezza. “Ho iniziato con calma, con il mio ritmo–ha spiegato–poi nella seconda parte ho accelerato e nell’ultima parte sono andato a mille".
Marco Gazzola
Società

Nell’ambiente lo chiamano “la volpe del deserto”, per le grandi prove sostenute tra le dune, in Africa, negli scorsi anni, ma dopo l’impresa di questi giorni forse dovranno cercargli un nuovo soprannome. Marco Gazzola, 40 anni, di Claro (Bellinzona) ha infatti vinto la seconda edizione del Tor des Géants, probabilmente l’endurance trail più duro del mondo, concludendo la corsa in 74 ore e 58 minuti. (Aggiornamento: leggi qui della squalifica)

Lo svizzero ha tagliato il traguardo appena prima dell’una, cogliendo di sorpresa anche gli organizzatori che stavano ancora allestendo l’arrivo, e coprendo gli ultimi km dal rifugio Bonatti a Courmayeur in meno di un’ora. “Ho anche sbagliato strada, appena prima di arrivare a Courmayeur – ha dichiarato subito scherzando, con una birra gelata in mano – per fortuna un bambino mi ha indicato la strada giusta da seguire”.

Gazzola è andato fortissimo, abbassando il tempo del vincitore dello scorso anno, Ulrich Gross, di circa 5 ore e mezza. “Ho iniziato con calma, con il mio ritmo – ha spiegato l’atleta – poi nella seconda parte ho accelerato e nell’ultimo tratto sono andato a mille”.

In ogni caso, non era comunque partito pensando alla vittoria. “Volevo solo rimanere sotto le 100 ore, poi però stavo bene e così ho cominciato a crederci: la più bella vittoria, però, è quella ottenuta contro me stesso”. Nonostante abbia già partecipato ad altre competizioni altrettanto dure come la Marathon des Sables (13° nel 2007), l’Annapurna Mandala Trail (2° nel 2011) e la Lavaredo Ultra Trail (3° nel 2011), Akakus Trail Libye (vinta nel 2007), Gazzola ha definito il Tor “una delle gare più dure al mondo”.

"Ho capito che potevo vincere soltanto ieri notte – ha continuato lo svizzero – quando dopo Cuney ho visto Christophe Le Saux in difficoltà, mentre io invece ne avevo ancora. Il momento più difficile? Nessuno in particolare, il grosso problema è la gestione del sonno, perchè sai che se dormi e gli altri stanno correndo, ogni sforzo è vanificato".

La forza di questo ragazzo, che ha rapito il pubblico al traguardo per la semplicità con cui ha affrontato l’applauso scrosciante per il suo primato, è la "non preparazione": niente tabelle, diete e ore di allenamento prestabilite. "Nessuna ricetta magica – ha aggiunto – vado a sensazione", ribadendo anche che "la passione e la voglia di scoprire cose nuove, sono le mie molle".

Si attende ancora invece l’arrivo del secondo e del terzo in classifica, rispettivamente dell’elvetico Jules Henry Gabioud e del francese Christophe Le Saux.Tra le donne, nonostante qualche problema di stomaco, continua la scalata di Anne Marie Gross, prima fra le donne e sempre settima assoluta. Dietro di lei, procedono in coppia le lombarde del team Tecnica, Patrizia Pensa e Giuliana Arrigoni, che hanno deciso di condividere la fatica del lungo percorso. Il primo tra i valdostani è Giancarlo Annovazzi, salito fino in ottavo posizione, mentre Giuseppe Grange (24) ha superato Marco Camandona (28).

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