Un territorio con un benessere complessivamente superiore alla media nazionale, ma da cui i giovani laureati continuano a scappare. E’ quanto ritrae l’Istat nel report regionale “Il benessere equo e sostenibile dei territori”.
Fra i dati negativi, spicca quello, legato alla difficoltà a trattenere e attrarre giovani laureati. Nel 2019 la Valle d’Aosta presentava un saldo migratorio negativo dei laureati di –5,6 per 1.000 residenti laureati, valore che peggiora ulteriormente nel 2023, arrivando a –13,0, con un deterioramento di –7,4 punti rispetto al 2019. La Valle d’Aosta fa peggio del Nord-Ovest, che passa da 16,4 a 11,8 (–4,6 punti), e anche del dato nazionale, che migliora lievemente da –4,9 a –6,2 (–1,3 punti).
Dei 60 indicatori nazionali analizzati da Istat la nostra regione mostra posizioni di vantaggio in 34, mentre situazioni di criticità si riscontrano in 16. La regione si distingue soprattutto negli ambiti della sicurezza, dell’ambiente, dell’economia e del lavoro, mentre mostra fragilità più marcate nei campi dell’innovazione, dei servizi pubblici e in alcune dimensioni della salute.
La sicurezza è il settore in cui la Valle d’Aosta ottiene le performance più positive, con valori nettamente migliori rispetto a quelli italiani per reati predatori (139,8 denunce di furto per 100 mila abitanti nel 2023, 17,9 per 100 mila abitanti denunce di borseggio, 13,8 per 100 mila abitanti denunce di rapina), mortalità stradale (2,6 morti ogni 100 incidenti stradali nel 2023) e delitti violenti, e l’assenza di omicidi volontari nel 2023.
La nostra regione va bene anche nel profilo ambientale: elevata produzione di energia da fonti rinnovabili (293,3 per cento nel 2023), minore impermeabilizzazione del suolo, ampia presenza di aree protette e perdite idriche contenute. L’unica ombra è rappresentata dall’alta produzione pro capite di rifiuti, in crescita dal 2019 (621 kg per abitante nel 2023, +125 kg rispetto all’Italia).
Positivi anche i dati economici e sul mercato del lavoro. Il tasso di occupazione tra i 20 e i 64 anni è uno dei più alti d’Italia (77,6% nel 2024; 10,5 punti percentuali in più) e la mancata partecipazione al lavoro è molto bassa (6,5%, meno della metà di quello nazionale). Anche le condizioni economiche delle famiglie risultano favorevoli, con redditi pensionistici medi più elevati: 23.366 euro nel 2023, 1.629 euro in più della media italiana, in aumento di 2.924 euro rispetto al 2019 (in Italia di 2.626 euro). Restano, alcune debolezze, tra cui le retribuzioni medie più basse – nel 2023 pari a 19.918 euro, 3.712 euro in meno della media italiana – un numero inferiore di giornate retribuite nell’anno per i lavoratori dipendenti (70,1% contro il 78,9% italiano) e un aumento degli infortuni gravi rispetto al 2019 (nel 2023 è di10,2 per 10 mila occupati).
La Valle d’Aosta mostra poi un’adesione ai servizi per la prima infanzia tra le più alte d’Italia (29,1% nel 2022; 12,3 punti in più dell’Italia). Il 95,6% dei bambini valdostani nel 2023 ha frequentato la scuola dell’infanzia (0,9 punti percentuali in più dell’Italia). Gli studenti valdostani risultano più preparati rispetto ai colleghi del resto d’Italia. In terza media sono minori le quote di studenti con competenze numeriche e alfabetiche non adeguate (36,3 e 35,5 per cento nel 2024; 7,7 e 4,4 punti percentuali in meno che in Italia). Risulta inferiore rispetto alla media nazionale anche il numero di ragazzi e ragazze che non studiano e non lavorano (NEET) nella fascia 15-29 anni (10,3 per cento nel 2024; 4,9 punti percentuali al di sotto della media-Italia e -4,4 rispetto al 2019).
Cresce il tasso di passaggio all’università (53,9 per cento, superiore di 2,2 punti rispetto alla media nazionale). Rimane però un divario nel livello di istruzione degli adulti:con il 63,3% nel 2024 di persone fra i 25 e i 64 anni con almeno il diploma (3,4 punti in meno dell’Italia).
In chiaroscuro il versante della salute. La Valle d’Aosta presenta una tra le più basse mortalità per tumore nella fascia 20-64 anni (6,4 decessi per 10 mila residenti di 20-64 anni nel 2022; 1,2 punti in meno che in Italia) e una mortalità stradale giovanile contenuta; al contrario, si distingue negativamente per l’elevata mortalità dovuta a demenze e malattie del sistema nervoso tra gli anziani, la più alta d’Italia e in ulteriore aumento rispetto al 2019: 62,1 decessi per 10 mila residenti nel 2022; 26,8 punti in più dell’Italia. La speranza di vita ritorna ai livelli pre-pandemici, ma rimane sotto le medie nazionale e del Nord-Ovest (82,9 anni, rispetto agli 82,7 del 2019).
Restano invece fragili l’innovazione e la qualità dei servizi. Nel primo caso Istat include la bassa propensione alla brevettazione, in calo nel tempo (-24,9 punti) e la limitata presenza di imprese culturali. La qualità dei servizi pubblici mette in luce difficoltà particolarmente marcate: l’offerta di trasporto pubblico locale di Aosta è molto ridotta (789 posti-km per abitante, circa un sesto della media dei capoluoghi italiani), la copertura della banda ultralarga inferiore alla media nazionale (il 56,8% di famiglie della regione risiede in una zona servita da una connessione di nuova generazione ad altissima capacità (FTTH), a fronte del 70,7 per cento dell’Italia)e l’emigrazione ospedaliera verso altre regioni (18,6% nel 20’23), più del doppio della media-Italia e in aumento rispetto al 2019.
Rimane bassa la dotazione di medici specialisti: 29,4 specialisti ogni 10 mila abitanti, 4,7 in meno dell’Italia. I dati del 2022 relativi alla disponibilità di posti letto (ordinari, in day hospital e in day surgery) e di posti letto per specialità a elevata assistenza in istituti di cura pubblici e privati accreditati, rilevano per la Valle d’Aosta (rispettivamente 34,6 e 3,2 per 10mila abitanti) una condizione allineata alla media nazionale. Tuttavia, per la prima misura si verifica un arretramento rispetto al 2019, in quanto i posti diminuiscono (-3,7) più che in Italia (-1,1); per i posti letto a elevata assistenza si verifica l’opposto: il tasso aumenta (+0,5) più che in Italia (+0,2).
