Il 25% dei lavoratori dell’azienda Usl della Valle d’Aosta è precario. A lanciare l’allarme sono i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza dell’azienda sanitaria che chiedono alle istituzioni regionali l’approvazione di un piano occupazionale per la loro assunzione e l’ampliamento della pianta organica.
Secondo una nota diffusa dalle organizzazioni sindacali, a fronte di circa 1650 operatori del personale del comparto assunti stabilmente, l’Usl risulta impiegare 413 lavoratori precari di cui 348 con rapporto di lavoro interinale.
I sindacati, inoltre, chiedono all’azienda Usl che “il ricorso a contratti di fornitura di lavoro temporaneo, avvenga solo per supplire esigenze eccezionali, come previsto dalle norme contrattuali (tetto massimo 7% dei lavoratori in servizio a tempo indeterminato)”.
Sempre secondo i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, infine, gli operatori non stabilizzati sarebbero sottoposti a “un rischio più elevato di andare incontro a problemi di salute: la cosiddetta sindrome da lavoro precario colpisce infatti l’ 80% dei lavoratori precari. I sintomi sono stress, ansia, insonnia, disistima, spesso depressione”.