Turismo, l’analisi dei dati sulla Fiera di Sant’Orso 2020

L’Osservatorio turistico della Valle d’Aosta ha realizzato, anche per quest’anno, l’indagine dei flussi riguardanti la fiera “La Saint Ours” terminata venerdì 31 gennaio 2020.
Fiera di Sant'Orso - Secondo giorno
Società

L’Osservatorio turistico della Valle d’Aosta ha realizzato, anche per quest’anno, l’indagine dei flussi riguardanti la fiera “La Saint Ours” terminata venerdì 31 gennaio 2020.

L’obiettivo principale di questa indagine è quello di studiare i flussi di persone in occasione di questa 1020a edizione della fiera dell’artigianato locale, evento che si dipana in tutto il centro storico della città di Aosta. Oltre all’evento principale, ogni edizione prevede, tra le varie attività, anche l’apertura di due padiglioni – “l’Atelier des Metiers” e “il padiglione Enogastronomico” che sono stati aperti da mercoledì 29 gennaio fino a domenica 2 febbraio.

METODOLOGIA OPERATIVA

Al fine di riuscire a raccogliere i dati riguardanti i flussi di persone che sono transitati alla Saint Ours, sono stati impiegati 2 sensori in grado di rilevare i dispositivi mobili dotati di connessione internet attiva dei visitatori che transitano nelle vicinanze. In particolare si è scelto di impiegare due apparecchi, di cui uno posizionato presso l’Atelier des Metiers in piazza Chanoux e l’altro posizionato presso il padiglione Enogastronomico, sito in piazza Plouves. Questa scelta è motivata dal fatto che le location scelte hanno posizione centrale rispetto al resto della fiera sia per quanto riguarda la posizione “geografica”, sia per quanto attiene all’attrattiva. Inoltre, i sensori impiegati hanno la capacità di distinguere i flussi di persone sia per quanto riguarda la distanza da essi – si possono quindi distinguere le persone che transitano all’interno del padiglione rispetto alle persone che non entrano nello stesso – sia per quanto riguarda il dispositivo – si è quindi in grado di dire quanti visitatori “unici” sono stati rilevati.

Al fine di ottenere dati di buona qualità, si è potuto escludere – sulla base della durata di “stay” (persone ininterrottamente ferme per un tempo definito) ­– gli artigiani, il personale addetto alla fiera, le Forze dell’Ordine ed i volontari. Sempre utilizzando la durata, si è poi deciso di conteggiare come “nuovo visitatore” ogni soggetto che il sensore rileva dopo 4 ore dall’ultima visita; evitando così di conteggiare più volte i soggetti che hanno visitato la fiera.

I DATI DELLA FIERA DI SANT’ORSO 2020

dati visitatori fiera di sant orso
dati visitatori fiera di sant orso

Nei due giorni della Saint Ours emerge che la maggior parte dei visitatori (circa il 56%) è arrivato il primo giorno.

Il grafico “Distribuzione percentuale visitatori unici “La Saint Ours” su singolo giorno riporta la distribuzione percentuale sul totale dei visitatori di ogni singolo giorno. Osservando quindi tale grafico e le singole curve nel dettaglio, si può notare come i visitatori siano arrivati in modo consistente lungo l’arco di tutta la giornata di giovedì 30, mentre il secondo giorno ha registrato una punta di visitatori alle ore 13:00 per poi scemare, tutte queste informazioni possono essere utilizzati dagli organizzatori per pianificare eventi durante la Foire nel modo più consono all’utenza.

Vi è poi il grafico riguardante gli orari di punta, dal quale emerge che vi sono due picchi di nuove registrazioni: il primo è alle ore 11:00 del 30 gennaio mentre il secondo è alle ore 13:00 del 30 gennaio. Come detto in precedenza, però, si può notare che il primo giorno gli arrivi sono più consistenti su tutto l’arco del giorno rispetto al 31 gennaio.

 

fiera di santorso dati
fiera di santorso dati

Leggendo i dati riguardanti il numero di visite per singolo visitatore, emerge che ben il 27% delle persone registrate è tornato almeno una volta. Ciò implica che, necessariamente, il dato dei “passaggi totali” alla fiera è ben più alto rispetto al numero di “visitatori unici” registrato.

Per l’analisi approfondita anche dei 2 padiglioni: Atelier des Metiers e Padiglione Enogastronomico rimandiamo allo studio pubblicato sul sito dell’Osservatorito Turistico della Valle d’Aosta.

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