In pochi minuti è il panico a Valpelline, in una cava di inerti in località Crousaz. Dentro una scolaresca in visita didattica. Prima una forte esplosione, poi solo urla, fumo e tante persone ferite. Si tratta solo di un'esercitazione, che ha avuto luogo, sabato 17 maggio a Valpelline. Alla simulazione hanno preso parte i vigili del fuoco, 70 militari del centro addestramento alpino dell'esercito, la protezione civile, i vari volontari del soccorso e di protezione civile, la croce rossa, psicologi, unità di ricerca e i carabinieri, la guardia di finanza, il corpo forestale, il soccorso alpino, l'associazione nazionale alpini, il gruppo sommozzatori, il gruppo comunale di Verrès e l'associazione nazionale carabinieri. Per un totale di oltre duecento persone.
L'esercitazione serviva per vagliare le competenze di ogni corpo, per testare gli strumenti, per capire dove e come si può ancora migliorare operando in caso di emergenza. Novità di questa esercitazione, dedicata a Daniele Sinisi, Marino Massa e Alessio Allegri, tre volontari morti prematuramente, è stata la presenza dell'esercito, che con una colonna mobile di 20 mezzi di varia tipologia, ha attivato una zona servizi logistici vicino all'eliporto militare di Pollein, da cui è poi partito un gruppo di militari che ha preso parte attivamente alla simulazione.
All'esercitazione hanno partecipato anche 5 osservatori della lega islamica, pronti a imparare tecniche di emergenza, ma anche a insegnare tecniche diverse, messe in pratica nei loro paesi d'origine, a i nostri soccorritori. L'esercitazione consisteva in una esplosione in una cava, dove vi erano alcuni ragazzi in visita didattica. I volontari, ognuno per le sue professionalità, hanno dovuto agire in tempi rapidi per portare in salvo i feriti, spegnere le fiamme, bonificare la zona. I vigili del fuoco, professionisti e volontari, sono intervenuti con l'elicottero, un'autopompa, unità cinofile, gruppo taglio.