Urbanistica, approvate le modifiche che accelerano l’iter per i Piani Regolatori

L’adeguamento dei PRG, a oggi, è stato concluso da 21 Comuni, oltre a 23 Comuni il cui testo di è in esame e 12 con testo di bozza in predisposizione, avviati all’approvazione finale. La Commissione edilizia diventa "facoltativa".
Consiglio regionale
Società

Con l’obiettivo di “incentivare l’accelerazione delle fasi conclusive dell’iter di adeguamento dei Piani regolatori generali (PRG) e stimolare i rimanenti Comuni a predisporre la variante”, il Consiglio regionale ha approvato questa mattina, con 25 voti a favore, 5 contrari (Alpe) e 3 astensioni (PD), il disegno di legge che modifica la normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d’Aosta (legge regionale n. 11/1998) e di altre disposizioni in materia di governo del territorio.

I punti fermi…
“Resta invariato l’impianto generale della norma – ha spiegato Piero Prola, relatore del disegno di legge – nonché gli obiettivi di pianificazione del territorio, al fine di permettere di concludere l’iter di adeguamento dei Piani regolatori generali al Piano territoriale paesistico, garantendo a tutti i Comuni le stesse condizioni e procedure”.

Per quanto riguarda l’adeguamento dei Piani regolatori generali, a oggi 21 Comuni hanno concluso l’iter, oltre a 23 Comuni il cui testo di PRG è in esame e 12 Comuni con testo di bozza in predisposizione in affiancamento con la struttura regionale, che sono pertanto avviati all’approvazione finale.

…e quelli che invece cambiano
Prola ha poi spiegato che “si è provveduto alla riformulazione della disciplina relativa agli ambiti inedificabili (zone umide laghi, frane, inondazioni e valanghe), chiarendo meglio le competenze dei Comuni. Inoltre sono stati alleggeriti i contenuti e le procedure di approvazione dei regolamenti edilizi comunali con l’obiettivo di armonizzare tale strumento su tutto il territorio regionale, così come è stata resa facoltativa la Commissione edilizia. Nuovi sono i titoli abilitativi, sostituendo la concessione edilizia con il permesso di costruire e la denuncia d’inizio attività, al fine di agevolare i procedimenti”.

Prola ha inoltre sottolineato la “notevole semplificazione che viene inserita al fine di rimuovere il vincolo monumentale che grava sul centro storico di Aosta, eliminando l’incisiva e pesante tutela che insisteva dal 1983 e semplificando considerevolmente gli impegni amministrativi richiesti al cittadino che intende riqualificare gli immobili. Inoltre, gli interventi definibili quali “opere interne”, qualora non vengono alterati lo stato dei luoghi e l’aspetto esteriore degli edifici, non sono da sottoporre ad alcuna autorizzazione ai fini della tutela paesaggistica. Infine, si è limitato l’obbligo di copertura con lose ai centri storici e agli edifici classificati di pregio, lasciando l’opportunità ai Comuni di individuare zone del proprio territorio dove estendere l’obbligo. Per tutte le altre coperture si è prescritto il mantenimento delle tonalità dei colori coerenti con l’edificazione circostante”.

Il dibattito in aula: pro e contro
Per Giuseppe Cerise (Alpe) il disegno di legge “manifesta l’usurpazione dell’autonomia comunale, con violazione del principio di pari dignità istituzionale. L’unico rilievo positivo è legato alla volontà di sollecitare i Comuni all’approvazione dei Piani regolatori”. Pronta la replica di Dario Comé (SA), che ha evidenziato come “per quanto attiene gli Enti locali, sono stati accolti quasi tutti gli emendamenti proposti dal Cpel”.

Sulla stessa linea anche il capogruppo del Popolo della Libertà, Massimo Lattanzi, secondo il quale “meno burocrazia corrisponde a più economia” e il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, che ha parlato di “legge di grande impatto, voluta e apprezzata dai Comuni. Le colonne portanti dell’articolato sono l’aver stabilito regole certe, aver introdotto semplificazioni e tempi ben determinati per l’ottenimento di risposte da parte dei cittadini”.

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