Il Codacons Valle d'Aosta, così come la controparte nazionale, pur dichiarando di non essere contrario alla pratica della vaccinazione, condanna “la forma e il metodo seguito dal Ministro della Sanità pubblica per l'approvazione di regole e imposizioni che non hanno riscontro nel resto d'Europa”.
L’associazione resta comunque in attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto legge che istituisce l'obbligatorietà di un gran numero di vaccinazioni vincolanti l'ingresso alla scuola dell'infanzia e alla scuola primaria, “di fatto limitanti ai cittadini l'esercizio di diritti garantiti da norme costituzionali”.
Dopo aver partecipato ad alcuni incontri con associazioni pro-vax e no-vax e con singoli gruppi di cittadini, il Codacons Vda riscontra “una preoccupazione generale meritevole di approfondimento anche in considerazione dei casi richiamati dal Codacons nazionale, sui decessi avvenuti negli ultimi anni con relative richieste d’intervento da parte della Procura di Torino che al momento sta analizzando tutti i dati messi a disposizione”.
Il Codacons in Emilia Romagna si è rivolto al locale Tribunale Amministrativo che entro il 13 giugno 2017 si esprimerà a seguito di un ricorso fatto da alcuni genitori contrari alla legge regionale che prevede l'obbligatorietà delle vaccinazioni per iscriversi agli asilo — nido.
"Non escludiamo iniziative analoghe anche in Valle d'Aosta – ha precisato il presidente del Codacons VdA, Giampiero Marovino – dopo aver rilevato i risultati ottenuti in Emilia Romagna. Occorre che gli organismi competenti della farmacovigilanza operino con scrupolo prendendo in considerazione ed esaminando con cura tutte le segnalazioni e le reazioni avverse emerse anche nella nostra regione. La nostra posizione è chiara: ogni vaccino ha un peculiare profilo di efficacia, effetti collaterali, costi e va valutato in modo specifico. La preoccupazione è grande, per i genitori e non solo, visti gli obblighi previsti dalla Legge per quanto riguarda la Pubblica Istruzione e per l'USL, con un carico di lavoro così intenso da occupare tutto il periodo estivo, compreso ferragosto. Da non sottovalutare infine il lievitare dei costi per la sanità pubblica, sostenuta pur sempre dalle tasse pagate dai cittadini".
La conversione del Decreto Legge, se pubblicato nella settimana corrente, dovrebbe avvenire nel prossimo mese di agosto.