Il tema è sicuramente uno di quelli che divide l’opinione pubblica. L’approvazione ieri dal parte del Consiglio dei ministri del decreto legge che reintroduce l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’iscrizione a scuola a partire da settembre farà discutere e non poco.
I vaccini saranno obbligatori, pena la non iscrizione a scuola, nella fascia di età da 0 a 6 anni, quindi negli asili nido e nella scuola materna. Per la scuole dell’obbligo, elementari e medie, e primi due anni delle scuole superiori, fino a 16 anni, la mancata vaccinazione comporterà solo delle sanzioni pecuniarie che ieri il Premier Paolo Gentiloni ha detto saranno ingenti “anche 30 volte di più di quelle esistenti”. Altra novità riguarda la trasformazione in obbligatori di una serie di vaccini raccomandati.
“Personalmente sono favorevole” dice il senatore valdostano, Albert Lanièce. “In un momento in cui assistiamo ad un importante flusso migratorio con un possibile aumento del rischio di veder reintrodotte delle patologie prima debellate dalle vaccinazioni, è un modo per tutelarsi ancora di più”. Il decreto-legge avrà ora 60 giorni di tempo per essere convertito in Parlamento. “Spero in questa fase possa essere migliorato” aggiunge Lanièce “E’ un provvedimento che deve servire a fare cambiare mentalità ad alcune persone. Le vaccinazioni assieme agli antibiotici hanno innalzato l’aspettativa di vita, i dati sono talmente evidenti che faccio fatica a capire chi vi si oppone”.
I nuovi obblighi dovranno essere recepiti dalla Valle d’Aosta nel piano regionale sui vaccini. Storce il naso alle novità che arrivano da Roma l’Assessore regionale all’Istruzione, Chantal Certan: “Personalmente, da mamma seguita da un medico, ho scelto insieme a mio marito di non far fare i richiami ai miei figli sui vaccini: ora che sono adulti hanno dovuto farli per lavorare ma ritengo che dopo i 16 anni hanno un altro tipo di robustezza per affrontarli”.
Gli ultimi dati sulle vaccinazioni pediatriche mostrano un calo importante anche in Valle d’Aosta. La percentuale di bambini vaccinati a due anni per il morbillo è calata dall’87,8% del 2009 al 77,6% del 2014. Il 3,4% dei genitori dei bambini nati nel periodo 2009-2013 ha firmato il dissenso informato. Riguardo all’antipoliomielite, la percentuale di adesione dal 2009 al 2014 è scesa dal 95,5% al 90,6%. La media nazionale è del 93,9%.