Un ottimo risultato per la prima edizione del Marché au Fort “a Rifiuti Zero” non cancella l'amarezza per le strategia regionali sulla gestione complessiva dei rifiuti, a maggior ragione ad un mese e cinque anni dal noto referendum che, il 18 novembre 2012, ha affossato il progetto di costruzione del pirogassificatore.
A spiegarlo, in conferenza stampa, è Valle Virtuosa, che parte però dalle notizie positive: “Domenica a Bard abbiamo raggiunto un risultato eccellente – spiega la Presidente dell'associazione ecologista Jeanne Cheillon, parlando dell'attività di differenziazione fatta durante l'evento durante tutta la giornata – dove 14mila visitatori circa hanno prodotto un solo cassonetto di residuo secco non riciclabile da 660 litri e due da 120 litri. Un quantitativo ridicolo che finirà in discarica”.
Risultato notevole – raggiunto grazie all'impegno di una quarantina volontari, 20 circa tra soci e attivisti dell'associazione e altrettanti tra ragazzi richiedenti asili ospiti a Donnas e operai della cooperativa Les Saisons – e che Valle Virtuosa vorrebbe diventasse una prassi degli amministratori: “Rifiuti Zero non solo è possibile – spiega ancora Cheillon – ma diventa a questo punto doveroso, e si sposa con l'immagine che vogliamo dare della Valle. Vorremmo che d'ora in avanti non ci siano più scuse per gestire tutte le altre sagre, è fattibile con un minimo di organizzazione, con mastelli identificati, con l'utilizzo di Mater-Bi, e speriamo in futuro con le stoviglie lavabili e che passi il testimone da noi alle amministrazioni locali e le Pro loco”.
Il punto “rifiuti” a cinque anni dal referendum
Se da un lato Valle Virtuosa gioisce, dall'altro gli entusiasmi si raffreddano parecchio: “Abbiamo speso migliaia di euro per uno studio di fattibilità sulla 'Fabbrica dei materiali' – ancora Cheillon – e con amarezza constatiamo che nessun assessore o consigliere regionale, negli anni, si è mai preso la briga di risponderci. Ora si parla di impianti a freddo gestiti da Rea Dalmine, la società che voleva costruire il pirogassificatore e che faceva parte dell'Ati che ha denunciato la Regione, una situazione anomala”.
Cheillon poi si sofferma sulla strategia di diversi comuni, una strategia secondo la Presidente fallimentare: “Brusson e Challand faranno un investimento sui molok, una notizia per noi terribile, visto che l'Unité Mont-Émilius è già in difficoltà nella gestione”. Ed in questo si inserisce il rapporto, da sempre difficile nonostante le aspettative, con l'ex assessore regionale all'Ambiente – ma soprattutto ex guida di Valle Virtuosa stessa – Fabrizio Roscio. Un rapporto, spiegano i “virtuosi”, che non ha portato alcun frutto.
Non meno critico, con il progetto regionale di project financing pubblico-privato sull'impianto di trattamento del multimateriale, Paolo Meneghini: “A cinque anni dal referendum – spiega – si capisce che a parole è stato deciso nuovo Piano di gestione, ma in realtà si persegue con molta tenacia la strada opposta, e questo ci dispiace. Il nuovo project financing di questi giorni, approvato in IIIª Commissione in situazione di emergenza. Ma com'è possibile esser in emergenza dopo cinque anni?”.