"La discarica di Brissogne si sta rapidamente esaurendo. Bisogna prendere atto del fatto che non esistendo alternative pronte, tra poco ci troveremo in emergenza rifiuti". E’ il grido di allarme lanciato questa mattina da Vallevirtuosa che ha dipinto uno scenario fosco per il futuro della gestione dei rifiuti in Valle.
I tempi di vita della discarica sarebbero, secondo l’associazione, pari a 6 o 7 mesi al massimo. "Il terzo lotto della discarica di Brissogne, è praticamente esaurito ed il quarto lotto, sebbene già predisposto è inutilizzabile perché, per legge, non può accogliere rifiuti che non siano stati preventivamente trattati e stabilizzati" ha spiegato Paolo Meneghini, portavoce dell’associazione che ha continuato: "al termine di questo periodo la Valle d’Aosta sarà costretta a portare i propri rifiuti fuori Regione con un aumento dei costi di trasporto e di smaltimento che ricadranno sui cittadini".
Vallevirtuosa ha poi puntato il dito contro l’amministrazione regionale, colpevole, a suo dire, di "aver buttato via un mucchio di tempo per cui ora ci troviamo ad affrontare il problema dei rifiuti con l’acqua alla gola". Il timore esplicitato è che l’emergenza rifiuti possa portare a ad assecondare il progetto di Valeco di trasformare il quarto lotto in una batteria di bioreattori a celle per produrre bio metano.
L’alternativa a questo scenario c’è secondo Vallevirtuosa e sarebbe quella di adottare immediatamente provvedimenti che consentano di ridurre la quantità di rifiuti da trasportare fuori regione. Tra le proposte formulate quella di partire immediatamente con la raccolta dell’umido nei centri abitati che già fanno il porta a porta (dato che il conferimento dei rifiuti organici differenziati ai centri di compostaggio costa la metà di quanto costerebbe incenerirli) e unificare i 9 sub ato, poiché "questa suddivisone del territorio valdostano complica la gestione della raccolta, innalza i costi di gestione, impedisce di uniformare il servizio e le tariffe su tutto il territorio regionale".