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Dèi, eroi, divinità, spiriti, mostri sacri, profeti del luppolo e almeno tre reincarnazioni di Odino hanno invaso ieri, sabato 11 ottobre, Courmayeur per la diciottesima edizione dell’Arrancabirra®, la gara goliardica per eccellenza firmata VDA Trailers, Nel complesso sono 1000 i runner partiti e vestiti da tutte le mitologie possibili e immaginabili.
In gara si sono visti Anubi in sandali da trail, Thor con i martelli sostituiti da boccali da litro, gli immancabili senatori, samurai redivivi, draghi cinesi che ansimavano al secondo chilometro, valchirie in calzamaglia e persino un Atlante che ha cercato di corrompere i giudici con polenta e birra artigianale. C’erano Nettuni e Meduse, Leprechaun che litigavano con i Signori delle tenebre, dèi del metal e anche un Maradona che palleggiava con una lattina di birra.
La giuria — composta da ex-olimpionici dell’Arranca, un druido e un caprone siberiano — ha faticato non poco a decretare i vincitori del premio “Miglior Costume”. Dopo un serrato confronto all’ombra del Monte Bianco (e di una cassa di birre), il trofeo è andato a Nettuno con i suoi cavallucci marini.
Ma veniamo alla parte sportiva: ad interrompere il dominio francese è stato il Cupido Maxim Neganov, che si è scolato 6 birre e coperto i 18 km in 2h34’34”. Arrancando, Aurélien Petitjean, più volte protagonista gli scorsi anni, ha finito in 2h35’35”, e poi Francesco Auxilia in 2h40’11”. Con un incantesimo di magia nera, la strega Martina Ghiglia ha vinto la gara femminile in 3h11’56”, precedendo una barcollante Michela Caprile (3h14’37”) e un’allucinata Alice Berga (3h23’43”).
La categoria CCC (Cane con Corridore… o Corridore Con Cane?) è stata vinta dalle leggende metropolitane Desy con Luca Stuffer con il tempo di 3h11’04” (quale sarà il cane e quale l’umano?), e almeno sei caviglie morsicate.
E poi ci sono loro, gli astemi — le uniche vere divinità tragiche dell’Arrancabirra®. Quest’anno il Trofeo Hurzeler-Grivel è stato assegnato con rassegnazione e una lacrima di nettare degli dèi a Marco Belfrond(3h05’11”) che, non contento di essere stato umiliato l’anno scorso, ha deciso di confermare il “titolo”, e Mathilde Chamel (3h46’37”), che non hanno toccato una birra, ma hanno comunque finito la gara… probabilmente per sbaglio. Sul podio “infame” maschile salgono Andrea Framarin in 3h23’56” e Corrado Borghesio in 3h54’56”, mentre su quello femminile Carolina Ferrari in 4h29’07” e Florine Lachaux in 5h17’32”.
“Un’edizione epica nel vero senso della parola”, racconta Alessandra Nicoletti, presidente di VDA Trailers. “Abbiamo ospitato tutto il pantheon del trail e dimostrato ancora una volta che la mitologia più bella è quella dell’amicizia e della corsa, anche grazie ai nostri 150 Involontari. L’Arrancabirra è stata la ciliegina sulla torta di un’annata indimenticabile, che ci offre un grande slancio per la prossima stagione”.